Eros della donna – Chi l'ha detto che servono i preliminari? Un test sfata i luoghi comuni

Per la prima volta la medicina sessuale ricorre alla termografia, basata sull’uso di una telecamera a infrarossi che serve a visualizzare e misurare il calore emesso da un corpo. Uomini e donne hanno visto un film porno, e l’eccitazione per tutti è iniziata dopo 30 secondi…
Il cerimoniale per tagliare l’ambìto traguardo della camera da letto è spesso complicato.
Spesso il maschio fa lo sforzo di sembrare quello che non è: un abile corteggiatore, che sa capire e assecondare al volo i desideri e le aspettative di una donna, azzecca sempre il ristorante in cui portarla e una spiegazione credibile del motivo per cui la ritiene unica.
Lo stesso maschio potrebbe ora subire uno shock scoprendo con certezza scientifica che per giungere a una notte di sesso, talvolta farebbe meglio a comportarsi come Rocco Siffredi: subito al dunque.
Conclusioni inaspettate
Sono queste le conclusioni che qualcuno trarrà da uno studio condotto nelle austere stanze del canadese Royal Victoria Hospital, che fa parte della rinomata McGill University di Montreal e al cui interno lavora Irv Binik, professore di psicologia, fondatore e direttore del servizio di terapia sessuale e di coppia.
Binik ha voluto vederci chiaro sulla diffusa convinzione che la donna raggiunga più lentamente dell’uomo l’eccitazione sessuale e che abbia bisogno di lunghi preliminari, a differenza dell’uomo.
Lo psicologo ha pensato di misurare per la prima volta in una ricerca di questo genere il tasso di eccitazione sessuale con il ricorso alla termografia, tecnologia basata sull’uso di una termocamera, cioè una telecamera a infrarossi, che serve a visualizzare e misurare in modo non invasivo il calore emesso da un corpo; il sistema è noto soprattutto per essere sfruttato nelle operazioni militari notturne, al fine di localizzare con precisione nell’oscurità il movimento di mezzi e di combattenti.
Da «Mr Bean» al porno
Con l’aiuto di un gruppo di ricerca guidato da una allieva, Tuuli Kukkonen, la quale ha appena presentato i risultati dell’esperimento nel corso del Canadian Sex Research Forum di Ottawa, Binik ha raccolto i dati relativi a 28 uomini e 30 donne, nudi dalla cintola in giù, dei quali, durante la visione (da soli, ragioni di privacy e correttezza scientifica) di filmati di genere molto diverso, è stata misurata la temperatura dell’area genitale, grazie a una termocamera che la rilevava a distanza con un’approssimazione fino a 1 centesimo di grado, inviandola poi a un computer per l’analisi comparativa.
La prima misurazione, volta a stabilire la temperatura di base dell’area genitale, è stata effettuata mentre i soggetti guardavano filmati privi di potenziale erotico, come quelli di paesaggi canadesi.
Successivamente la misurazione è stata ripetuta con spezzoni di film horror, poi della serie televisiva comica Mr Bean e per finire di film pornografici.
Speciali occhiali
Le persone coinvolte nel test guardavano scorrere le immagini attraverso speciali occhiali che impedivano la visuale dell’ambiente circostante, a evitare distrazioni.
Il computer ha registrato un incremento della temperatura della regione genitale, in media di 2 gradi, esclusivamente di fronte alle immagini di sesso esplicito.
Il dato più rilevante, che scuote i luoghi comuni su tempi e modalità dell’eccitazione femminile, è che tanto le donne quanto gli uomini, a prescindere da ogni romanticismo, hanno manifestato i primi segni di eccitazione sessuale entro 30 secondi dall’inizio del film porno.
Unica differenza
L’unica differenza riscontrata è stata quella relativa al raggiungimento della massima eccitazione: agli uomini ha richiesto 664,6 secondi (circa 10 minuti), alle donne 743, uno scarto temporale ritenuto trascurabile.
"Mettendo a confronto l’eccitazione sessuale tra uomini e donne, vediamo che non c’è differenza nella quantità di tempo che impiegano giovani uomini e donne in salute a raggiungere l’apice", ha affermato Irv Binik, aggiungendo: "in qualsiasi esperimento sull’eccitazione sessuale condotto in laboratorio c’è un qualche tipo di alterazione, ma in confronto a tecniche del passato, basate su elettrodi oppure invasive, questa lo è in minima parte, e le medesime misurazioni sono effettuate per uomini e donne.
E’ molto interessante il fatto che i dati abbiano finito con l’essere praticamente gli stessi".
Finalità dello studio
Tra le finalità di questo studio, che sarà pubblicato nella sua interezza il prossimo gennaio dal Journal of Sexual Medicine, rivista ufficiale della Società internazionale per la medicina sessuale, non c’è solo quella di sfatare il convincimento di una minore eccitabilità della donna.
Come ha dichiarato Tuuli Kukkonen, il perfezionamento delle tecniche termografiche potrà rendere disponibili strumenti più efficaci per la diagnosi delle disfunzioni in entrambi i sessi".
Fonte:Panorama

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Comments ( 14 )
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  • momolina

    non sono mica convinta

  • alidada

    io non credo che si possa generalizzare.. i flussi ormonali per me hanno sempre il sopravvento su tutto.. non so se mi spiego 😉

    ‘notte Patt

  • colfavoredellenebbie

    o.t.

    intanto un saluto d’affetto.

    ho avuto problemi col pc.

    ora devo recuperare le letture perdute 🙂

    abbraccio.

    z.

  • Damina

    Scommeto che ne devono fare ancora parecchi di test 🙂

    Baciotto *

  • Damina

    Scommetto..

  • cicabu

    uhm..uhmm..

    notte Patt..^^

  • Pattinando

    Momolina i test sono fatti per tentare di convincere qualcuno sui loro risultati, con te non ci sono riusciti

    Alidada certo che ti sei spiegata, di questa notizia a me ha incuriosito l’utilizzo della termografia.
    Col anche io ho un po’ di arretrati in giro da leggere, sono contento che hai sistemato il problema del computer, baciotto.
    Damina penso che hai indovinato, faranno altri test perché quelli che hanno fatto non sono stati sufficienti :-).
    Cica :-).

  • linodigianni

    patti, per restare in argomento, hai letto delle cattive letture porno, della moglie di bush da giovane?(dichiarate da lei,giorni fa?

  • lesploratore

    Sia amico mio,io credo che un film porno faccia saltare i preliminari,e l’eccitaszione arriva immediaa,se poi si fa con una novità,ancora meglio,si dice che la solita zuppa non và sempre bene,ciao e una buona serata.

    🙂

    L’RESPLORATORE

  • aizarg

    Lasciamo che continuino a studiare,…

    Baciotto*

  • tintero

    Un saluto veloce. Penso di tornare verso fine mese.Ciao

  • Flor

    che ansia sta telecamera che rileva le temperture… 🙂

  • Flor

    temperAture, volevo scrivere…

  • annadellaporta

    Questo studio non ci dice nulla di nuovo, anzi, io ho sempre creduto che le donne raggiungessero l’eccitazione prima dell’uomo. La questione è altrove. La richiesta di essere ritenute uniche, di ricevere tutta una serie di attenzioni fa leggere alla donna un rapporto più bello, più appagante, più intero che non una semplice eccitazione rivelata e rilavata da una visione di un film porno.

    Si richiede forse un’esperienza che valga la pena ricordare, che coinvolga altre sfere e non solo quella sessuale.

    Certo che non parlo per tutte le donne, ci mancherebbe! Ma sono sicura che una gran parte di queste è daccordo con me.

    Ciao!