Entro tre anni sarà possibile ricostruire parti del corpo umano con cartilagine coltivata in laboratorio

I pazienti che richiedono un intervento chirurgico per ricostruire parti del corpo come naso e orecchie potrebbero presto avere un trattamento con cartilagine sviluppata in laboratorio.
Il processo prevede la crescita di cellule in un incubatore, poi la mescola con un liquido per essere utilizzato in una stampante 3D per costruire la forma gelatinosa che contiene cellule umane. In seguito la forma gelatinosa sarà ricollocata nell’incubatore per continuare a crescere fino a quando sarà pronta.
I ricercatori a Swansea località nel Nuovo Galles del Sud sperano entro tre anni di essere tra i primi al mondo a iniziare a usare la cartilagine coltivata in laboratorio su esseri umani.
Il prof Iain Whitaker, consulente chirurgo plastico presso il Welsh Centre for Burns and Plastic Surgery al Morriston Hospital, ha detto:
«In termini semplici, stiamo cercando di far crescere nuovi tessuti utilizzando cellule umane. Stiamo sperimentando con la stampa 3D, una potenziale modalità molto eccitante per ottenere queste strutture relativamente complesse.
La maggior parte delle persone ha sentito parlare molto di stampa 3D, iniziata con materiali plastici e metalli. Ora abbiamo preso in considerazione la stampa di tessuto biologico chiamato 3D bio-stampa, che è molto diverso. Stiamo cercando di stampare strutture biologiche utilizzando cellule umane, fornire il giusto ambiente e tempismo in modo che possa crescere in tessuto per poterlo inserire in un essere umano, in pratica ricostruire sezioni del corpo perdute, come parte del naso o l’orecchio e in ultima analisi, parti del corpo di grandi dimensioni, tra cui ossa, muscoli e vasi».
Il team di chirurghi sta lavorando con gli scienziati e gli ingegneri che hanno costruito una stampante 3D per questo lavoro, il prof Iain Whitaker che è anche il presidente della chirurgia plastica e ricostruttiva presso la scuola di medicina di Swansea University, ha detto:
«Il progetto è stato avviato nel 2012, ma la ricerca in questo campo è in corso da più di 20 anni. La cartilagine prima di essere impiantata sugli esseri umani sarà testato sugli animali e attendere l’approvazione etica.
La buona notizia per il futuro se la nostra ricerca avrà successo è che entro due mesi sarà possibile ricreare una parte del corpo che non era lì, senza dover ricorrere a prendere da un’altra parte del corpo, causando un altro difetto o cicatrice».

Ecco come funziona il processo
– all’inizio le cellule sono prese da un piccolo campione di cartilagine per essere coltivate in un incubatore per diverse settimane;
– la forma della parte del corpo mancante è scansionata e inserita in un computer;
– per la stampa 3D per formare la struttura gelatinosa è utilizzata una speciale formula liquida combinata con le cellule vive;
– i reagenti sono aggiunti per rafforzare la struttura;
– è messa in un incubatore con un flusso di sostanze nutritive per fornire le cellule con alimenti in modo che possano crescere e produrre la propria cartilagine;
– la struttura è quindi testata per vedere se è abbastanza forte da essere poi impiantata in pazienti.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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