Ecco perché i serpenti sono la probabile fonte del coronavirus mortale della Cina

I serpenti krait cinese e il cobra cinese potrebbero essere la fonte originale del coronavirus appena scoperto in Cina che da quest’inverno ha innescato un’epidemia di una malattia respiratoria infettiva mortale. La malattia è stata segnalata per la prima volta alla fine di dicembre 2019 a Wuhan, una delle maggiori città della Cina centrale, e si sta diffondendo rapidamente. I malati di Wuhan da allora hanno contagiato persone in Cina e in altri paesi, tra cui gli Stati Uniti.
Gli scienziati in Cina usando campioni del virus isolato dai pazienti, hanno determinato il codice genetico del virus e hanno usato il microscopio per fotografarlo. Il patogeno responsabile di questa pandemia è un nuovo coronavirus. Appartiene alla stessa famiglia di virus della nota sindrome respiratoria acuta grave coronavirus (SARS-CoV) e della sindrome respiratoria del Medio Oriente coronavirus (MERS-CoV), che hanno ucciso centinaia di persone negli ultimi 17 anni. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha nominato il nuovo coronavirus 2019-nCoV.
Haitao Guo, professore di microbiologia e genetica molecolare dell’Università di Pittsburgh (è redattore associato del Journal of Medical Virology); Guangxiang “George” Luo, professore di microbiologia dell’Università dell’Alabama a Birmingham (è vicedirettore del Journal of Medical Virology) e Shou-Jiang Gao, professore di microbiologia e genetica molecolare dell’Università di Pittsburgh (è caporedattore del Journal of Medical Virology), stanno seguendo da vicino l’epidemia perché ci sono molte questioni che devono essere risolte per frenare la diffusione di questa minaccia per la salute pubblica.

Cos’è un coronavirus?
Il nome del coronavirus deriva dalla forma di questo tipo di virus visto al microscopio elettronico. Il coronavirus è trasmesso attraverso l’aria e infetta principalmente il tratto respiratorio superiore e gastrointestinale di mammiferi e uccelli; sebbene la maggior parte dei membri della famiglia del coronavirus durante l’infezione causi sintomi lievi come l’influenza, la SARS-CoV e la MERS-CoV possono infettare vie aeree superiori e inferiori e provocare gravi malattie respiratorie e altre complicazioni nell’uomo.
Il nuovo coronavirus 2019-nCoV causa sintomi simili a SARS-CoV e MERS-CoV. Le persone infette da questi coronavirus subiscono una grave risposta infiammatoria, purtroppo, non esiste un vaccino o un trattamento antivirale approvati per l’infezione da coronavirus.
La migliore comprensione del ciclo di vita del coronavirus 2019-nCoV, compresa la fonte del virus, il modo in cui è trasmesso e la necessità di replicarlo è indispensabile per prevenire e curare la malattia.

Trasmissione zoonotica
Sia la SARS sia la MERS sono classificate come malattie zoonotiche virali, significa che i primi pazienti infetti hanno acquisito tali virus direttamente dagli animali. Ciò è stato possibile perché il virus mentre si trovava nell’animale ospite, aveva acquisito una serie di mutazioni genetiche che gli permettevano di infettare e moltiplicarsi all’interno dell’uomo. Sono virus che possono essere trasmessi da persona a persona. Studi sul campo hanno rivelato che la fonte originale della SARS-CoV e della MERS-CoV è il pipistrello, e che lo Zibetto di palma mascherato (un mammifero nativo dell’Asia e dell’Africa) e i cammelli sono serviti da ospiti intermedi tra pipistrelli e umani.
Le relazioni nel caso di questo focolaio di coronavirus 2019-nCoV, indicano che la maggior parte dei primi pazienti ricoverati in ospedale erano lavoratori o clienti in un mercato locale all’ingrosso del pesce che vendeva anche carni trasformate e animali vivi consumabili, compresi pollame, asini, ovini, cammelli, volpi, tassi, topi di bambù, ricci e rettili. Tuttavia, poiché nessuno ha mai segnalato la presenza di un coronavirus che infetta gli animali acquatici, è plausibile che il coronavirus 2019-nCoV, provenga da altri animali venduti in tale mercato.
L’ipotesi che il coronavirus 2019-nCoV sia propagato da un animale al mercato, è fortemente sostenuta da un nuovo studio pubblicato sul Journal of Medical Virology. Gli scienziati hanno condotto un’analisi e confrontato le sequenze genetiche del coronavirus 2019-nCoV e di tutti gli altri coronavirus conosciuti. Lo studio del codice genetico del coronavirus 2019-nCoV rivela che il nuovo virus è più strettamente correlato a due campioni di coronavirus simile alla SARS dei pipistrelli provenienti dalla Cina, suggerendo inizialmente che, come la SARS e il MERS, anche il pipistrello potrebbe essere l’origine del coronavirus 2019-nCoV.
I ricercatori hanno inoltre scoperto che la sequenza di codifica del RNA della proteina virale del picco del corona virus 2019-nCo, che costituisce la “corona” della particella del virus che riconosce il recettore su una cellula ospite, indica che il virus del pipistrello potrebbe essere mutato prima di infettare le persone, ma quando hanno eseguito un’analisi bioinformatica più dettagliata della sequenza del coronavirus 2019-nCoV, suggerisce che questo coronavirus potrebbe provenire da serpenti.

Dai pipistrelli ai serpenti
I ricercatori hanno utilizzato un’analisi dei codici proteici favoriti dal nuovo coronavirus e l’hanno confrontato con i codici proteici dei coronavirus presenti in diversi animali ospiti, come uccelli, serpenti, marmotte, ricci, criceti, pipistrelli e umani. Sorprendentemente, hanno scoperto che i codici proteici nel coronavirus 2019-nCoV sono più simili a quelli utilizzati nei serpenti.
I serpenti in natura spesso vanno a caccia di pipistrelli. I rapporti indicano che i serpenti sono stati venduti nel mercato locale di frutti di mare a Wuhan, aumentando la possibilità che il coronavirus 2019-nCoV all’inizio di quest’epidemia di coronavirus potrebbe essere passata dalla specie ospite – i pipistrelli – ai serpenti e poi agli esseri umani. Tuttavia, come il virus possa adattarsi sia agli ospiti a sangue freddo sia a quelli a sangue caldo rimane un mistero.
Gli autori del rapporto e altri ricercatori devono verificare l’origine del virus attraverso esperimenti di laboratorio. La ricerca della sequenza del coronavirus 2019-nCoV nei serpenti sarebbe la prima cosa da fare. Il mercato dei frutti di mare dopo l’epidemia è stato disinfettato e chiuso, il che rende difficile rintracciare l’animale d’origine del nuovo virus.
Il campionamento del RNA da animali venduti al mercato e da serpenti e pipistrelli selvatici è necessario per confermare l’origine del virus. I risultati riportati forniranno anche indicazioni per lo sviluppo di protocolli di prevenzione e di trattamento.
L’epidemia del coronavirus 2019-nCoV è un altro richiamo alla necessità di limitare il consumo d’animali selvatici per prevenire le infezioni zoonotiche.

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