Ecco il ragno Golia il più grande del mondo

Piotr Naskrecki è un entomologo, fotografo e autore, presso il Museo di zoologia comparativa dell’Università di Harvard (Cambridge, MA, USA). La sua ricerca si concentra sull’evoluzione delle cavallette e insetti collegati.
Piotr come fotografo si sforza di promuovere la valorizzazione e la conservazione degli animali invertebrati – insetti, aracnidi, e loro parenti – catturando la loro bellezza e il ruolo vitale che hanno per l’equilibrio dell’ecosistema.
Piotr Naskrecki è solito camminare da solo e di notte nelle profondità delle foreste pluviali del Sud America per svolgere parte della sua ricerca. Ha detto:
«Cammino con attenzione attraverso la foresta, quando m’imbatto in qualcosa, cerco di non disturbare, ascolto il debole trillo delle ali dell’insetto. Alcuni anni fa, mentre studiavo in Guyana, immerso in questo rituale, ho sentito un suono di “passi pesanti” un fruscio nelle vicinanze. Ho indagato, inizialmente ho pensato di aver a che fare con un grosso, peloso roditore. In realtà era qualcosa di molto inquietante avevo incontrato il ragno Golia (Theraphosa blondi), il più grande del mondo. Le sue zampe si avvicinano ai 30 cm, il suo peso raggiunge i 170 g. Sono in grado di uccidere piccoli uccelli, raramente hanno la possibilità di farlo, mentre di notte perlustrano il suolo della foresta. E’ probabile che possano nutrirsi di uova di uccelli quando incrociano un nido. Piuttosto si nutrono molto di lombrichi ciò che è disponibile in questo habitat umido e caldo.
Il ragno Golia tra la sua specie probabilmente è l’unico al mondo che fa rumore quando cammina, le sue zampe producono un suono molto distinto, non dissimile da quello di zoccoli del cavallo che colpisce il terreno. L’esperienza mi ha insegnato di avvicinare con cautela questo ragno, la prima volta che l’ho fatto, in primo luogo ha iniziato a strofinare le zampe posteriori contro il suo addome peloso. Ho detto: “Oh, che carino!”, mentre osservavo, una nuvola di peli urticanti ha colpito i miei occhi, per diversi giorni ho avuto prurito e lacrimazione. Se ciò non bastasse, è provvisto di zanne (vedi immagine) ha cercato di utilizzarle contro di me. E’ in grado di affondarle nel cranio di un topo (video non indicato per persone sensibili).
Il suo veleno non è mortale per gli esseri umani, ma, in combinazione con le punture delle sue zanne è sicuramente qualcosa da evitare. E poi il suo forte sibilo, la stridulazione che utilizza per attrarre un compagno o compagna, o come forma di delimitazione del territorio, ma può anche essere un segnale di avvertimento; per tanto tempo la fonte del suono era un mistero, ora sappiamo che è prodotto dallo sfregamento di alcune setole sulle zampe coperte con uncini microscopici.
Un paio di anni dopo il mio primo incontro con il ragno Golia (Theraphosa Blondi) ero ancora una volta in Sud America, camminavo da solo di notte nella foresta pluviale del Suriname. Improvvisamente il mio piede sfiorò qualcosa di grande, stavo quasi per inciampare. Mi bloccai, in attesa di vedere un serpente. No, era solo un altro ragno Golia. Gli ho detto: “Oh, mi hai preso in simpatia?”».

Piotr Naskrecki entomologo fotograforagno Golia (Theraphosa blondi)