Il DNA supercentenario può contenere il supremo segreto della longevità

Rispetto al passato il cibo, l’assistenza sanitaria, le condizioni di lavoro e protocolli di sicurezza migliori hanno permesso agli esseri umani di vivere più a lungo e in modo più sano: nella maggior parte dei paesi sviluppati la durata media della vita è di 80 anni, mentre nel 1906, poco più di 100 anni fa, era di 48 anni. Le proiezioni future sembrano talmente positive che nella comunità medica c’è un dibattito sulla possibilità o meno di aumentare la longevità umana all’infinito.
Oggi ci sono molti più centenari, o quelli che hanno vissuto fino a 100 anni, e più supercentenari o quelli che hanno vissuto fino o più di 110 anni. L’anno scorso uno studio pubblicato sulla rivista Nature ha suggerito che 122 anni potrebbe essere il tetto della vita umana. Emma Morano, la “nonnina” del mondo, nata nell’800, è vissuta fino all’età di 117 anni e 137 giorni.
La maggior parte dei centenari attribuisce la loro longevità a scelte di vita o abitudini salutari che, ovviamente svolgono un ruolo enorme, ma molti scienziati credono che anche i segreti importanti della longevità risiedano nei nostri geni.
Numerosi studi suggeriscono un forte legame genetico, ad esempio, uno studio del 1996 pubblicato sulla rivista Human Genetics, ha esaminato migliaia di gemelli danesi. Ha concluso che il 20-26% della loro longevità è collegato al proprio codice genetico. Lo studio dell’Università di Boston nel frattempo ha scoperto che i fratelli e le sorelle di un centenario hanno circa 3 volte e mezzo più probabilità di raggiungere i 100 anni, rispetto ai fratelli e le sorelle non centenari.
I supercentenari spesso non soffre nessuna delle gravi patologie, come le malattie cardiache o il cancro che affligge le persone in età avanzata. Per scoprire cosa hanno in comune tutti quelli che hanno raggiunto i 110 anni, un’organizzazione no-profit nota come Betterhumans sta studiando il DNA di chi ha dimostrato un’eccezionale longevità. I campioni di DNA prelevati non solo saranno sequenziati, i dati elaborati saranno messi a disposizione del pubblico. In effetti, questa settimana sarà pubblicata una serie di genomi.
Il progetto è di scoprire quali geni dà alle persone una durata di vita eccezionale, sintetizzare quei geni, e da lì sviluppare un modo per prolungare la vita e la salute negli altri esseri umani. Finora, il progetto ha raccolto oltre 30 campioni da persone in Nord America, Europa e Caraibi. Coloro che sono qualificati possono donare al progetto la loro saliva, un campione di sangue o, se il loro parente è deceduto, un campione di tessuto. I campioni saranno analizzati da Betterhumans e dai suoi partner di ricerca.
I supercentenari rispetto ai centenari vivono più sani e senza malattie. I loro genomi non solo sono privi di malattie che causano mutazioni, contengono i geni protettivi. Il lavoro precedente è stato interrotto dalla mancanza di DNA supercentenario con cui lavorare. Betterhumans spera di superare questo problema, ha detto:
«Utilizziamo un specifico sistema d’identificazione, assegnando un numero proprietario a ogni campione, in modo che il soggetto possa rimanere anonimo. Una volta che un gran numero di campioni è stato elaborato, è inviato a un laboratorio per il sequenziamento. E’ utilizzato sia il software proprietario sia quello di pubblico dominio. Oltre al sequenziamento, compariamo e contrapponiamo il DNA supercentenario con quello non ipercentenario. Ci vogliono tre mesi dal momento in cui il campione è prelevato fino a quando è trasformato in dati».
Finora sono state identificate 2.500 differenze nel DNA supercentenario, utilizzando metodi tradizionali è difficile discernere quali siano quelle più significative, le mutazioni particolarmente rare possono essere difficili da rilevare. Le procedure di scansione sono settate per osservare i luoghi in cui sono già note le mutazioni.
Tra un decennio o due vivremo tutti fino a 110 anni? Il progetto ha limiti naturali, per comprendere tutti i fenotipi o la combinazione di geni coinvolti, sarebbe necessario sequenziare decine di migliaia di genomi. Ci sono solo circa 150 supercentenari in tutto il mondo (solo uno su cinquemilioni è americano), altri sono difficili da scovare, possono vivere in zone rurali nei paesi in via di sviluppo, quando sono nati, potrebbero non aver mai ricevuto un certificato di nascita.
Le persone che hanno un familiare supercentenario o sono a loro volta supercentenari e vogliono contribuire, possono prendere contatto Betterhumans e donare un campione.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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