Dar da mangiare al coccodrillo (occhio alla mano)

E’ pazzesco. Il ragazzo, invece di lanciare i pezzi di pollo al coccodrillo, preferisce offrirli direttamente, con il rischio di farsi divorare la mano

I crocodilidi cacciano prevalentemente lungo i corsi d’acqua dolce, e quindi la loro eclettica alimentazione si basa, escludendo le carogne, soprattutto sugli animali che incautamente li attraversano o vi giungono per abbeverarsi: gnu, gazzelle, antilopi, zebre, capibara, talvolta anche leoni, pellicani e qualche piccolo di facocero, ippopotamo o elefante. La strategia d’attacco sarebbe la stessa anche sulla terraferma, qualora la potenziale preda tardasse ad avvicinarsi all’acqua.
Il predatore ha capacità di discernimento: non attaccherebbe mai adulti di grossa mole dalle indiscutibili difese, e con lo stesso criterio sceglie il suo terreno di caccia, il fiume, dov’è più agile. Nella fase preparatoria che prelude all’attacco, il coccodrillo si immerge e si avvicina il più discretamente possibile alla preda, facendo affiorare dall’acqua solamente gli occhi e le narici. Dopo aver aspettato pazientemente il momento propizio, quello cioè in cui la vittima ha abbassato il suo livello di attenzione, il coccodrillo sferra il suo attacco: scivola a pelo d’acqua, si avvicina lentamente alla testa dell’animale e compie un attacco folgorante, coadiuvato dalle zampe, che gli forniscono il giusto equilibrio, e dalla coda, che garantisce un’impressionante forza motrice.
Tenendo saldamente la presa con le robuste mandibole sul capo della vittima, il predatore la trascina poi nell’acqua alta per farla annegare. La dentatura dell’animale, formata interamente da denti conici ed appuntiti, non gli consente la masticazione: per questo, dopo aver smembrato la preda, i suoi pezzi vengono praticamente ingoiati per intero.
Lo stomaco relativamente piccolo del coccodrillo lo costringe ad ingerire modeste quantità di cibo, cosicché questo predatore effettua solo una cinquantina di pasti all’anno. Questo fatto è rafforzato anche da una sua peculiare caratteristica, ossia la pigrizia: infatti, il rettile preferisce catturare tutto ciò che gli passa accanto piuttosto che vagare per ore alla ricerca di una vittima. >>Leggi tutto 

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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