Computer biologico – Utilizzate cellule geneticamente modificate, comunicano tra loro come circuiti elettronici

Il gruppo di ricercatori dell’Università di Goteborg, in Svezia, ha utilizzato cellule di lievito per fare un balzo nel futuro: costruire sistemi complessi dove le cellule del proprio corpo aiuteranno a mantenerci sani

Lo studio è stato presentato l’otto dicembre in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Nature. Kentaro Furukawa, uno dei ricercatori dell’Università di Goteborg – Dipartimento di biologia cellulare molecolare -, ha detto:
“Il nostro studio, anche se le cellule utilizzate non possono svolgere lo stesso lavoro di un vero computer, apre la strada per la costruzione di soluzioni complesse.
In futuro prevediamo che sarà possibile utilizzare nel corpo umano simili sistemi di comunicazione cellula-cellula, per rilevare i cambiamenti nello stato di salute, per contribuire a combattere la malattia in una fase iniziale, o di agire come biosensori per rilevare ed eliminare inquinanti e sostanze tossiche nell’ambiente”.

Combinazione tra biologia e tecnologia
La biologia sintetica è un settore relativamente nuovo della ricerca, una possibile applicazione è la progettazione di sistemi biologici che non si trovano in natura. I ricercatori, ad esempio, all’interno delle cellule geneticamente modificate, hanno costruito con successo una serie di diverse connessioni artificiali come interruttori, oscillatori e sensori. Alcune di queste reti artificiali potrebbero essere utilizzate per applicazioni industriali o mediche. Fino ad oggi, nonostante l’enorme potenziale di questi collegamenti artificiali, ci sono state molte limitazioni tecniche, soprattutto perché i sistemi artificiali in celle singole, raramente funzionano come previsto.

La biologia sfida il mondo dei computer
Il team di ricerca presso l’Università di Göteborg, utilizzando cellule di lievito, ha ora prodotto circuiti sintetici basati sulla comunicazione regolata tra gene e cellule. Le cellule di lievito sono state geneticamente modificate per poter percepire l’ambiente circostante sulla base di criteri che regolano e poi inviano segnali molecolari alle altre cellule di lievito. Le varie cellule possono essere combinate come i mattoncini della Lego per produrre circuiti più complicati.
L’utilizzo di una struttura di cellule di lievito con diverse modificazioni genetiche, permette di svolgere funzioni elettroniche più complicate, non possibili con un solo tipo di cellule.

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About Pino Silvestri

Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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