In Cina, troppi retweet potrebbero condurre in prigione

In Cina recentemente sono state diramate nuove linee guida sulla pubblicazione di messaggi tweet, è indicato che: «Chiunque pubblica “informazioni false, diffamatorie o danneggia l’interesse nazionale” potrebbe andare in carcere per un massimo di tre anni se il loro tweet è stato visualizzato 5.000 volte oppure Retweet 500 volte». La Corte Suprema del Popolo ha detto che i trasgressori possono essere privati dei loro diritti politici.
Xinhua News Agency, ha scritto: «Le linee guida includono anche sanzioni per gli imprenditori che pagano per diffondere voci su di loro rivali. I reati gravi possono portare a un massimo di cinque anni di carcere».
Le nuove sanzioni penali sono l’ultimo segno dello sforzo di Pechino di prendere il controllo dei social media cinesi che a ruota libera hanno esposto a pubblico ludibrio i funzionari corrotti ed eroso la fiducia del popolo nel Partito.
I personaggi influenti di alto profilo che utilizzano Sina Weibo (l’equivalente cinese di Twitter), nel corso degli ultimi mesi sono stati avvertiti di seguire più da vicino la linea del partito. Charles Xue, cinese-americano, imprenditore, blogger, un “maniaco del rumor”, è stato arrestato il 24 agosto perché trovato in una stanza d’albergo in compagnia di una prostituta (in Cina la prostituzione è vietata).
In Cina la gente comune ha poco chiaro ciò che esattamente costituisce una “voce”. Un portavoce della Corte suprema del popolo ha cercato di sottolineare che le regole non sono destinate a punire gli informatori in buona fede, ha detto:
«Anche se alcuni dettagli delle accuse o di ciò che è stato esposto non è vero (a patto che non si fabbricano intenzionalmente informazioni per calunniare gli altri),  i responsabili non saranno perseguiti con l’accusa di diffamazione».
In Cina due arresti recenti indicano il tipo di notizie che può essere etichettato come “informazioni false”. Il mese scorso, due utenti di Weibo sono stati arrestati per aver creato strane voci su Lei Feng, il soldato dell’Esercito di Liberazione Popolare della Cina, morto a ventuno anni, scelto dal Partito Comunista come un cittadino eroe, modello da seguire per il suo altruismo, modestia e devozione a Mao.
Bill Bishop in un commento nel suo The Sinocism China Newsletter (invia gratuitamente una mail il giorno ai lettori per aiutarli a comprendere meglio la Cina), ha scritto:
«Visto quanto sia facile manipolare le attività di social media, le persone devono fare molta attenzione a ciò che pubblicano, perché il loro  tweet per il rancore di qualcuno potrebbe essere  manipolato e rapidamente spinto oltre la soglia di una normale critica».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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