Chi lo dice a Ratzinger? Al Jean produttore dei Simpson, smentisce l’Osservatore Romano: i Simpson non sono cattolici

Homer Simpson può ubriacarsi e strangolare il figlio, non solo, per una ciambella ha già venduto la sua anima al diavolo. Tutto questo non preoccupa il Vaticano. L’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, il 17 ottobre 2010, ha pubblicato un articolo per annunciare al mondo che i Simpsons sono cattolici.
Lo spunto per dare corpo a tale affermazione è nato da “I Simpsons sono cattolici“, un articolo pubblicato sulla rivista dei gesuiti italiani “La Civiltà Cattolica“. L’attenzione dei gesuiti incentrata sull’episodio della serie “Padre Figlio e Spirito Pratico“, in cui Homer e Bart, non solo discutono di fede, famiglia e cristianesimo, vanno oltre, recitano le preghiere prima dei pasti.
Lo stesso articolo si sofferma anche su un episodio del 2005, dove Homer e Bart prendono in considerazione l’idea di convertirsi al cattolicesimo dopo che Bart ha fatto amicizia con un prete cattolico (doppiato da Liam Neeson).
Al Jean, produttore esecutivo dei Simpson, ha detto a EW:
“Forse non hanno visto The Simpsons Movie, il film dove Homer si beffa di chi ha fede, lo definisce: “Pio e idiota, troppo occupato a parlare con gli altri di sciocchezze sul dio fasullo“.
Al Jean, lusingato e divertito per l’attenzione del Vaticano, puntualizza:
“Per uno che non va in Chiesa da venti anni, la prima reazione è stata di shock“. Detto questo, Al Jean si è affrettato a gettare acqua – non tanto santa – sull’affermazione che Homer è cattolico:
“La famiglia dei Simpson è protestante, frequenta la Chiesa Presbiluterana, la prima Chiesa della città di Springfield.
In modo chiaro abbiamo dimostrato che Homer non è cattolico. Io non credo che lui sia in grado di resistere una sola ora a non mangiare carne il venerdì.
E’ difficile definire cattolico uno che ha detto: “Io normalmente non sono un uomo che prega, ma se tu sei lassù, per favore salvami, Superman!”

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