Cattedrale risalente all’VIII secolo iscritta nel patrimonio dell’Unesco minacciata dai funghi

L’inserimento nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco richiede una particolare cura e protezione dei preziosi monumenti culturali e delle opere d’arte da minacce come il biodeterioramento causato da funghi neri microcoloniali. I colpevoli alloggiano le loro strutture ramificate (ife) in profondità nella pietra formando fessure e crepe, producono anche polisaccaridi che innescano la corrosione.
Tali funghi sono ben noti per la loro particolare resistenza a condizioni ambientali ostili, tra cui temperature estreme, alte radiazioni solari e UV, gravi siccità e bassa abbondanza di sostanze nutritive, di conseguenza, sopravvivono nei deserti caldi e freddi, nelle saline, nei siti acidi e contaminati da idrocarburi e sulle superfici rocciose esposte. Funghi che si pongono come una particolare sfida per i conservatori e i biologi che si prendono cura dei monumenti storici.
Gli scienziati nel corso di un’indagine scientifica multidisciplinare presso l’Antica Cattedrale di Coimbra, che è l’unica cattedrale romanica in Portogallo a essere sopravvissuta relativamente intatta dall’epoca della Reconquista, hanno recuperato un particolare fungo nero microcoloniale a crescita lenta.
João Trovão dell’Università di Coimbra (Portogallo) e i suoi colleghi stavano guardando ciò che si è rivelato essere una specie di una famiglia completamente nuova (Aeminiaceae) di funghi della fuliggine. La nuova specie, il suo nuovo genere e la nuova famiglia sono descritti nella rivista ad accesso aperto MycoKeys.
I ricercatori per definire il nuovo gruppo di funghi, hanno prima raschiato i campioni da un’opera d’arte calcarea deteriorata nella cappella “Santa Maria”, poi hanno condotto un’analisi estesa e integrativa, basata su caratteri morfologici, fisiologici, ecologici e sequenze di DNA.
Gli scienziati per quanto riguarda l’origine del fungo in precedenza sconosciuto, ipotizzano che la specie fosse “arrivata” alla Cattedrale Vecchia di Coimbra con la pietra calcarea utilizzata durante la sua costruzione. Tale pietra calcarea provenendo dalle zone uniche e vicine di Ançã e Portunhos, è stata utilizzata su molte delle statue della “Nostra Signora della O“, così come nel portale dell’Ospedale Reale di Santiago de Compostela (Spagna). Ora, questi funghi sono considerati endemici delle cave di calcare della Penisola Iberica.
Gli scienziati in conclusione hanno detto:
«I funghi neri microcoloniali per quanto riguarda i monumenti lapidei esposti all’ambiente, sono considerati uno dei principali responsabili del fenomeno del biodeterioramento della pietra, essendo responsabili di gravi alterazioni estetiche, biochimiche e biofisiche.
E’ quindi fondamentale approfondire la conoscenza della loro biodiversità e delle loro caratteristiche uniche biologiche, ecologiche e fisiologiche, per approfondire le nostre conoscenze su questi funghi e, allo stesso tempo, consentire lo sviluppo e il miglioramento degli strumenti per proteggere i monumenti lapidei dai loro effetti di degrado».

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