I cambiamenti nei modelli termici del viso possono essere utilizzati per determinare il carico di lavoro mentale

La prossima volta che sospetti di esagerare nell’applicarti mentalmente, un rapido controllo della temperatura del naso potrebbe rivelarsi illuminante. I ricercatori in uno studio hanno utilizzato le termocamere sui volti di quattordici volontari mentre svolgevano attività mentali, hanno scoperto che la temperatura del naso di coloro che si sentivano spossati diminuiva di circa un grado centigrado. Gli scienziati dicono che è un segnale del cervello quando è affaticato, per aiutare i suoi neuroni devia il sangue da altre parti del corpo.
Alastair Ritchie del gruppo di ricerca di Bioingegneria all’Università di Nottingham ha dichiarato:
«Ci aspettavamo che le esigenze mentali di un lavoratore avrebbero portato a cambiamenti fisiologici, è stato straordinario notare la correlazione diretta tra il carico di lavoro e la temperatura della pelle. Non ci aspettavamo di vedere il volto diventare più freddo. Ora con questo modo accurato di stimare il carico di lavoro, possiamo sviluppare metodi per aiutare i lavoratori nei momenti di massimo stress».
Il team spera che la tecnica possa essere utilizzata per monitorare a distanza il carico di lavoro dei dipendenti senza interferire con i loro compiti, ad esempio suggeriscono che le termocamere a infrarossi potrebbero essere collocate in cabine di pilotaggio per controllare la pressione dello stress sui piloti. Il team sta lavorando con Airbus. Il progetto fa parte di un più ampio programma finanziato dall’UE, esplora nuove tecnologie per l’industria aerospaziale.
I piloti che soffrono di elevati livelli di stress o stanchezza negli ultimi anni sono una grande preoccupazione, in particolare dopo che un Airbus A320-200, volo 9525 della compagnia aerea tedesca Germanwings, in servizio fra Barcellona (Spagna) e Düsseldorf (Germania), il 24 marzo 2015 precipitò al suolo con 150 persone a bordo in seguito ad un’azione deliberata del copilota Andreas Lubitz, era stato curato per tendenze suicide, dichiarato dal suo medico non idoneo al volo, aveva nascosto il suo stato di salute alla Germanwings.
Herve Morvan, direttore di Integration of Novel Aerospace Technologies (Innovative), ha detto:
«La condizione di stanchezza del pilota recentemente ha ricevuto una maggiore attenzione. Sviluppare un sistema avanzato per monitorarlo è un passo rilevante in un settore in cui la sicurezza è fondamentale».
I risultati della ricerca hanno evidenziato che le persone quando sono totalmente concentrate su un compito, il loro ritmo respiratorio è modificato dal sistema nervoso, con deviazione del flusso sanguigno nel cervello.
Sarah Sharples, professoressa di Fattori Umani, presso la facoltà d’ingegneria dell’Università di Nottingham, supervisore dello studio pubblicato sulla rivista Human Factors, ha detto:
«Gli specialisti di fattori umani per alcuni anni hanno cercato un metodo di misurare il carico di lavoro senza dover interrompere l’attività della gente mentre era occupata. Mettendo insieme le nostre competenze in bioingegneria, fattori umani e apprendimento automatico, ora abbiamo sviluppato una migliore comprensione di come i cambiamenti fisici associati ai carichi di lavoro si manifestino come sintomi fisiologici e come questi sintomi si traducano in parametri che possiamo misurare».
Adrian Marinescu, prima autrice della ricerca presso l’Università di Nottingham, sta studiando le risposte fisiologiche al carico di lavoro ha aggiunto:
«Il nostro obiettivo è di stimare il carico di lavoro utilizzando il monitoraggio fisiologico non invasivo. Tra tutti gli approcci, la termografia facciale è la meno invasiva, si è dimostrata un metodo eccellente. E’ comoda, fornisce dati in tempo reale, le telecamere sono sempre più piccole, più leggere e più economiche».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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