Bloccato lo show di un artista tedesco, sul palcoscenico voleva strangolare due cuccioli di cane

La performance, intitolata “La morte come metamorfosi“, doveva aver luogo in un piccolo teatro nel quartiere Spandau di Berlino.
L’artista, accompagnato da una musica funebre e il suono di un gong, dopo una breve meditazione, stava per strangolare due cuccioli di cane con le fascette ferma cavo.
Il numero provocatorio – secondo quanto riportato dal giornale Berliner Morgenpost -, aveva l’intento di mettere in luce la situazione dei cani da slitta in Alaska e quella dei cani da caccia in Spagna, uccisi allo stesso modo, quando ritenuti non più idonei per il “lavoro”. L’artista ha detto di essere stato influenzato da “tradizionali forme d’arte tailandese”.
Il Tribunale amministrativo di Berlino ha fermato lo show, dicendo che la legge sulla protezione degli animali vieta in qualsiasi spettacolo, ogni tipo di maltrattamenti e lesioni agli animali.
L’artista aveva sostenuto che la Costituzione tedesca “garantisce incondizionatamente la libertà artistica“.
La notizia dell’artista “strangolatore di cani” è stata pubblicata nella stessa settimana di un controverso progetto di due studenti d’arte della Berlin’s University of the Arts (UdK). Gli studenti Iman Rezai e Rouven Materne, a seconda dei risultati di una votazione online, minacciano di ghigliottinare una pecora davanti alla macchina fotografica. L’esperimento ha lo scopo di stimolare il dibattito per l’umanità e la democrazia.
Rouven Materne, ha detto che la ghigliottina è stata scelta perché “rappresenta una società che vuole dare l’apparenza di umanità alle sue crudeltà“.
Il giornale Berlin Tagesspiegel, ha scritto che il sondaggio online sul sito dei due giovani “ghigliottinatori”, in sei giorni ha registrato 190.000 “no” e 120.000 “sì”.
Rouven Materne, ventitreenne, ha commentato che “l’anonimato su internet attira la perversità di alcune persone”. I due artisti hanno detto che intendono ignorare le proteste, hanno in programma di rivelare i risultati del voto online in una mostra prevista a metà maggio.

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