Bloccati quarantasei siti web pirata in Italia

Le autorità italiane hanno deciso di bloccare un totale di quarantasei siti web che offrono condivisione di un file tramite il protocollo BitTorrent di streaming e dei servizi di file sharing. E’ la più grande operazione di questo tipo mai avvenuta in Italia.
TorrentFreak (è un blog dedicato a riportare le ultime novità e tendenze sul protocollo BitTorrent è la condivisione di file) ha scritto che l’elenco dei domini bloccati dagli ISP italiani include watchfreemovies.ch, mondotorrent, casacinema, dopinatorrent, truepirates, filmxtutti e universfilms. Sia i loro nomi di dominio e indirizzi DNS, sono stati bloccati per impedire l’accesso.
Fulvio Sarzana dello studio legale Sarzana e Partners specializzata in Internet e controversie di diritto ha detto a TorrentFreak che i domini di siti con link a file torrent sono stati sequestrati. Il fatto saliente è che il blocco di siti di file-sharing significa che molti utenti non saranno in grado di accedere ai propri file. L’operazione anti-pirateria di massa è stata fatta dalla polizia italiana ed è coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma.
L’operazione non è il risultato di denunce presentate da titolari del copyright, si tratta di un’iniziativa della polizia. In ogni caso, l’industria dell’intrattenimento è soddisfatta della decisione anche perché questa non è la prima volta che la Procura della Repubblica di Roma ha sequestrato siti web accusati di fornire materiale pirata: nell’aprile 2013, ventisette siti di file sharing sono stati bloccati a livello ISP. La lista comprendeva Rapidgator, BitShared e VideoPremium.
Il problema principale con il sequestro o il blocco di file sharing di siti web che facilitano l’accesso e ospitano contenuti protetti da copyright è che ci sono utenti che potrebbero aver fatto affidamento su di loro per far ospitare i propri file come nel caso di Megaupload il noto sito di file di condivisione chiuso dal governo americano nel 2012, si ritiene con oltre 10 milioni di file legali andati persi.
I ricercatori della Northeastern University di Boston nell’ottobre 2013, hanno determinato che il 4,3% dei file da Megaupload erano sicuramente legittimi, il loro 31% è stato violato, per il resto dei file, non hanno potuto determinare se fossero sotto copyright, ciò significa, almeno in teoria che il numero legale di file persi potrebbe essere molto più alto.
Le autorità in diversi paesi europei hanno messo gli occhi su siti web pirata, anche nel Regno Unito, in Belgio e in Spagna. Tuttavia, finora, gli Stati Uniti detengono il record di domini bloccati, nel 2010, il Department of Homeland Security ha sequestrato un totale di settanta nomi di dominio.

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