Biosensore per smartphone rileva l’arsenico nell’acqua potabile

I ricercatori dell’Università di Edimburgo hanno sviluppato un biosensore che si collega a uno smartphone, utilizza i batteri per rilevare livelli di arsenico non sicuri, un dispositivo che potrebbe aiutare milioni di persone a evitare l’acqua potabile contaminata dall’arsenico.
La ricerca pubblicata su Nature Chemical Biology è nata per l’urgente necessità di fornire soluzioni semplici e convenienti per le fonti d’acqua contaminate, in paesi come l’India e il Bangladesh, con risorse limitate, prive di adeguate strutture sanitarie e personale qualificato per testare l’acqua per la contaminazione.
I ricercatori dicono che i nuovi dispositivi, al costo inferiore a 35 centesimi per test, potrebbero sostituire i test esistenti, difficili da usare, richiedono attrezzature di laboratorio specialistiche e possono produrre sostanze chimiche tossiche.
Il dispositivo sensore, sviluppato dall’Università di Edimburgo, genera schemi facili da interpretare, mostrano il livello di contaminazione con barre simili a quelle del volume.
Il team ha testato i sensori per rilevare livelli di arsenico utilizzando campioni ambientali provenienti da pozzi in Bangladesh, nazione con alcuni tra i più alti livelli al mondo di acque sotterranee contaminate da arsenico.
Baojun Wang della Scuola di Scienze Biologiche dell’Università di Edimburgo ha detto:
«Abbiamo testato i sensori con campioni prelevati in pozzi in un villaggio del Bangladesh. Il livello di arsenico riportato dai sensori era coerente con i test standard di laboratorio, dimostrando il potenziale del nostro dispositivo come un semplice strumento di monitoraggio a basso costo».
Si stima che circa 20 milioni di persone in Bangladesh – la maggior parte nelle zone rurali povere – bevano acqua contaminata. L’esposizione a lungo termine a livelli di arsenico non sicuri porta a lesioni cutanee e tumori ed è collegata al 20% di tutti i decessi nelle regioni più colpite.
I ricercatori per sviluppare il biosensore con il test dei pozzi in Bangladesh, hanno modificato il codice genetico dei batteri innocui Escherichia coli (E. coli) per indurli a produrre proteine fluorescenti alla presenza di arsenico.
I campioni d’acqua sono stati inseriti in un dispositivo di plastica contenente batteri sospesi in un gel, questo produce proteine fluorescenti, visibili alla presenza di arsenico.
L’arsenico è uno degli elementi più comuni sulla Terra, nell’acqua è presente come sali di arsenico. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stabilito il livello di sicurezza per l’arsenico nell’acqua potabile a 10 parti per miliardo (ppb).
Tuttavia, molti luoghi dell’Himalaya e del Sud-Est asiatico hanno livelli di arsenico 10 volte superiori a quelli stabiliti per l’acqua potabile.
La contaminazione dell’acqua da metalli pesanti è un problema sanitario mondiale, l’Unicef riferisce che l’acqua potabile contaminata da arsenico è consumata da più di 140 milioni di persone in tutto il mondo.
I ricercatori dell’Università di Edimburgo ritengono che il loro dispositivo potrebbe essere utilizzato anche per rilevare altre tossine ambientali, diagnosticare malattie e localizzare le mine terrestri.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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