Berlusconi: Internet? Sono un anziano signore…

27 marzo 2008. Incontro tra Silvio Berlusconi e i giornalisti dell’Adnkronos

"Se mi chiedono quanti numeri di telefono conosco, rispondo che ne ricordo solo due, e sono quelli dei miei familiari"



 

3 dicembre 2008 – Berlusconi: «Internet va regolamentata
Serve una prospettiva internazionale, in cui l'Italia possa essere avanguardia»
Secondo il premier l'Italia potrebbe rappresentare l'avanguardia per un intervento nel settore. «Queste tecnologie sono il futuro per tutto il mondo».

“Regolamentare” la rete è una pessima idea
Detta come l’ha detta – “Per quanto riguarda internet manca una regolamentazione, porteremo le nostre proposte in sede internazionale” – significa poco. Non solo perché l’affermazione sarà regolarmente smentita, dovesse essercene la necessità, ma perché è una di quelle frasi generiche che possono esser trinciate da ogni incompetente al bar o in un talk show.
Le forme di controllo già esistenti  – Ma non è verosimile che il Presidente del consiglio abbia parlato a caso, i segni non mancano. Quindi crediamogli: quando sarà al G8 porterà in quelle sedi le sue proposte per “la regolamentazione di internet”.
Non è che nel mondo abbiano aspettato lui. A livello internazionale le polizie e le agenzie di sicurezza si coordinano da anni su questioni relative al terrorismo ed altri reati gravissimi, come il commercio di essere umani in ogni forma. Su questi punti nessuno obietta, figuriamoci: almeno fino a quando l’idea di guardare dentro gli scambi criminali non tracimi dentro l’intercettazione di massa. E’ la critica dura fatta dai gruppi “liberal” all’amministrazione Bush dopo l’11 settembre e il varo del Patriot Act.
Altre forme di “regolamentazione” – come il filtro dei siti, controlli dei contenuti ecc ecc – vengono attribuiti, come se ne avesse l’esclusiva, al governo cinese. Che invece rappresenta solo la “best practice” del settore, come direbbero i manager del Presidente, ma la censura attiva è modello praticato su larga scala e spesso in silenzio.
Peraltro anche nel nostro paese, dove esiste una attività di blocco di siti “all’ingresso” sulla rete italiana.  Di quell’elenco poco si sa e soprattutto niente si dice da parte di coloro che lo gestiscono sui criteri con i quali vengono scelti i siti da bloccare.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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