Bambina di due anni, utilizza le braccia magiche create con una stampante 3D

I ricercatori del Alfred I. duPont Hospital for Children di Wilmington, Delaware, hanno creato un dispositivo medico chiamato Robotic Exoskeleton Wilmington (Wrex), personalizzato per Emma Lavelle, una bambina di due anni. Il dispositivo (chiamato braccia magiche), aiuta la piccola a superare i limiti di una malattia chiamata artrogriposi multipla congenita (AMC).
I soggetti colpiti da questa malattia neuromuscolare, a causa della debolezza muscolare, spesso hanno difficoltà a muovere le braccia e svolgere una normale attività della vita quotidiana.

I ricercatori presso l’ospedale avevano lavorato per anni per rendere il dispositivo sempre più piccolo, purtroppo, una versione ancora più ridotta, adatta per la piccola Emma, è stata difficile da realizzare per un modello con componenti estremamente piccoli e dettagliati.
I ricercatori si sono rivolti alla Dimension Stratasys a Minneapolis, sono specializzati a realizzare da disegni al computer, oggetti complessi con la tecnologia di stampa in 3D. La collaborazione ha prodotto un prototipo stampato in  materiale plastico ABS, indossabile come un giubbotto.
La bambina ora indossa il Robotic Exoskeleton Wilmington (Wrex) 3D a casa, a scuola e durante la terapia. Attualmente, sono quindici i bambini che utilizzano le “braccia magiche”.
La flessibilità progettuale di stampa 3D consente ai ricercatori di apportare continue migliorie al dispositivo, con idee generate in CAD e realizzabili nello stesso giorno.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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