Azienda farmaceutica tra le più grandi al mondo non pagherà più i medici per promuovere i propri prodotti

GlaxoSmithKline, una compagnia farmaceutica britannica, ha annunciato che non pagherà più i medici per promuovere i propri prodotti (una controversa pratica nell’industria farmaceutica che i sostenitori della riforma sanitaria americana hanno combattuto per anni).
Glaxo è la prima importante azienda di medicinali ad accettare di cambiare la sua politica in questo settore, una mossa che potrebbe aiutare a fare pressioni sui concorrenti a seguirne l’esempio.
La decisione della casa farmaceutica britannica arriva appena un anno prima dell’entrata in vigore delle disposizioni dell’Obamacare (piano sanitario nazionale di riforma del sistema sanitario americano), prevede per  produttori di medicinali di rendere pubblici questo tipo di pagamenti, dal prossimo settembre i dati sulla compensazione finanziaria che i medici ricevono dalle aziende dei maggiori operatori nel settore farmaceutico (tra cui AstraZeneca, Bristol-Myers Squibb, GlaxoSmithKline, Maxim, Merck, Monsanto, Pfizer, Roche, Tanabe, Wyeth), saranno a disposizione del pubblico in un database consultabile. E’ questo il risultato raggiunto dopo sei anni di pressione legislativa per ottenere più vigilanza in questo settore.
La senatrice Amy Klobuchar si è distinta per portare avanti la riforma sanitaria, ha detto:
«I pazienti devono avere il diritto di sapere se il medico riceve compensi da una determinata società di medicinali o ha un interesse finanziario in qualche medicinale che prescrive».
E’ chiaro che questo tipo di rapporto finanziario tra medici e aziende farmaceutiche è diventato fin troppo comune nel corso degli ultimi decenni. Giganti delle case farmaceutiche spesso pagano i medici per far promuovere i loro farmaci durante le conferenze, a volte finanziano i loro viaggi a eventi internazionali in modo che possano parlare in nome della società.
ProPublica una redazione indipendente non-profit che produce giornalismo investigativo nell’interesse pubblico, nel 2010 ha lanciato “Dollars for Docs” (vedi), il primo sito a offrire una panoramica completa di quanto alcuni medici hanno guadagnato per promuovere i prodotti farmaceutici.
Il Financial Times in una recente indagine ha evidenziato che negli Stati Uniti le principali aziende farmaceutiche nel 2012 hanno elargito più di un miliardo di dollari ai medici.
GlaxoSmithKline entro il 2016 prevede di attuare la nuova linea di condotta in tutto il mondo, non pagherà più i medici per partecipare a conferenze e parlare dei suoi prodotti. Andrew Witty amministratore delegato della compagnia, in una dichiarazione ha detto:
«Ci rendiamo conto che abbiamo un ruolo importante da svolgere nel fornire ai medici informazioni sui nostri farmaci, ma questo deve essere fatto in modo chiaro, trasparente e senza alcuna percezione di conflitto d’interesse».
GlaxoSmithKline recentemente è stato coinvolto in numerosi scandali finanziari di alto profilo, ora in Cina è sotto inchiesta con l’accusa di corruzione per aver illegalmente pagato i medici per cercare di aumentare le vendite di medicinali.
La società farmaceutica l’anno scorso ha accettato di dichiararsi colpevole di varie accuse penali e pagare tre miliardi di dollari di multe per aver promosso i suoi best-seller antidepressivi per usi non approvati; per non aver riportato i dati di sicurezza di un farmaco per il diabete alto; per aver fornito informazioni fuorvianti di una dozzina di altri farmaci.
Andrew Witty ha detto al New York Times che il nuovo corso della GlaxoSmithKline non è correlato alle indagini in corso in Cina.

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