La ricerca condotta dal Centenary Institute di Sydney ha individuato un nuovo obiettivo per il trattamento della tubercolosi resistente ai farmaci: gli scienziati hanno scoperto che il batterio della tubercolosi dirotta le piastrine dal sistema di coagulazione del sangue del corpo per indebolire il nostro sistema immunitario.
La tubercolosi è ben lungi dall’essere sradicata in tutto il mondo, infetta ancora oltre 1.400 persone all’anno in Australia. La tubercolosi resistente agli antibiotici è particolarmente mortale e costosa da trattare (fino a 250.000 dollari per curare un singolo caso in Australia).
Gli scienziati del Centenary Institute hanno lavorato su nuovi metodi di trattare la tubercolosi aumentando l’efficacia del sistema immunitario. I ricercatori utilizzando il modello zebrafish della tubercolosi (il piccolo pesce zebrafish è senza dubbio uno dei vertebrati maggiormente utilizzati come modello in vivo per studi di genetica e biologia dello sviluppo), applicando la microscopia a fluorescenza, hanno osservato l’accumulo di coaguli e l’attivazione di piastrine attorno ai siti d’infezione (vedi supporti video 1 e video 2).
Video 1 – Le piastrine verdi zigzagano attorno al sistema vascolare di un embrione di zebrafish, alcune piastrine si attaccano ai macrofagi rossi infettati da batteri blu.
Il dott. Stefan Oehlers, responsabile del laboratorio d’interazioni immunomuscolari-vascolari del Centenary Institute di Sydney, afferma: «Lo zebrafish ci dà una visione letterale dei processi della malattia osservando le cellule che interagiscono in tempo reale».
I ricercatori seguendo la loro intuizione che queste piastrine fossero state ingannate dall’infezione nell’intralciare il sistema immunitario del corpo, hanno trattato le infezioni con farmaci anti-piastrinici, compresa l’aspirina ampiamente disponibile. Sono stati in grado di prevenire il dirottamento e consentire al corpo di controllare meglio l’infezione.
La dottoressa Elinor Hortle, autrice principale del lavoro pubblicato su The Journal of Infectious Diseases del laboratorio d’interazioni immunitario-vascolari del Centenary Institute di Sydney, ha detto:
«E’ questa la prima volta che le piastrine in un modello animale, sono state osservate nell’aggravare la tubercolosi. Si apre la possibilità che i farmaci anti-piastrinici possano essere usati per aiutare il sistema immunitario a combattere la tubercolosi resistente ai farmaci.
Ci sono oltre 1,2 milioni di australiani che vivono con la tubercolosi latente, una forma non infettiva di tubercolosi che li mette a rischio di svilupparla attivamente.
Il nostro studio fornisce prove più decisive che l’aspirina ampiamente disponibile potrebbe essere utilizzata per trattare i pazienti con grave infezione da tubercolosi e salvare vite umane».