Alessio Cerci, vita dura all’Atletico Madrid con Diego Simeone (video)

Il centrocampista Alessio Cerci a fine agosto da quando è arrivato nella capitale spagnola da Torino ha trovato vita difficile all’Atletico Madrid. L’italiano è arrivato alla Liga con l’aspettativa di essere un elemento importante per Diego Simeone. Il ventisettenne era così entusiasta del suo imminente trasferimento in Spagna che prematuramente aveva twittato la notizia del suo trasferimento con due settimane d’anticipo prima di essere ufficialmente annunciato dai campioni di Spagna.
I tempi sono cambiati per il centrocampista. Cerci da quando ha iniziato le sedute d’allenamento con il club non è felice come una volta. L’italiano con i campioni di Spagna ha fatto solo sei presenze in tutte le competizioni, non è mai stato titolare. Preoccupazioni di lesioni e l’insufficiente preparazione hanno limitato la sua partecipazione nelle partite. Si sta lentamente rendendo conto che a differenza di alcuni club europei, sotto la guida di Simeone i giocatori sono chiamati a rispondere delle loro azioni e abitudini di allenamento. O si arriva a essere pronti a lavorare ogni giorno, o non si gioca. E’ così semplice.
Cerci è arrivato a Madrid con circa dieci chili di sovrappeso (tollerati quattro chili). Era molto indietro rispetto al resto della squadra; per quanto riguarda il suo livello di forma fisica generale, è stato sottoposto per diverse settimane a fare doppie e triple sedute.
Oscar ‘El Profe’ Ortega il guru della preparazione fisica dell’Atletico Madrid ha progettato un regime speciale per far ottenere la velocità all’italiano. Cerci ancora fatica a raggiungere i livelli richiesti da Simeone (vedi in video difficoltà di Cerci).

La scorsa settimana, il giocatore della nazionale italiana ha sfogato le sue frustrazioni ai media, dopo aver aiutato l’Italia a battere 1-0 l’Albania, a Rai Sport ha detto:
«Vedremo con l’Atletico cosa succede da qui a gennaio. Se non continuo a giocare, non sono andato lì per non giocare a calcio. Ho avuto un paio di grandi anni da protagonista a Torino, chi mi conosce sa che faccio fatica a stare in panchina. Perdo la pazienza abbastanza rapidamente».
Le osservazioni dell’italiano rapidamente hanno fatto il giro delle agenzie di stampa, il suo nome è stato immediatamente collegato a una serie di club europei, così come alla sua uscita dall’Atletico Madrid.
Cerci forse ha pensato che la sua dichiarazione avrebbe forzato la mano del suo nuovo allenatore per spingerlo a farlo giocare o avviare il processo per cercare un nuovo club. L’allenatore non ha fatto nessuna di queste cose, durante la conferenza stampa alla vigilia del match contro il Malaga, quando gli è stato chiesto il suo pensiero sulle osservazioni di Cerci, ha risposto:
«Ho fatto ciò che è meglio per il club, sono concentrato sulla squadra, non sull’individuo. Ho letto i giornali, vedo che il Manchester United, Arsenal e Inter [Milan], tutti vogliono Cerci. Abbiamo venduto Demichelis [al Manchester City] aveva già giocato per noi. Ora Cerci, senza giocare, ha tre squadre interessate alle sue prestazioni. Le parole non mi danno fastidio. Non sono dirette all’allenatore. Non alleno individui, alleno il collettivo». Questo è quanto. Cerci ha avuto la sua risposta.
L’Atletico Madrid poi ha battuto il Malaga 3-1. Cerci è rimasto in panchina per tutta la partita. Simeone per le tre sostituzioni ha optato per il nazionale messicano Raul Jimenez (attaccante), Saul (centrocampista) e Raul Garcia (centrocampista). I suoi commenti post-partita sono rimasti concentrati sui giocatori che sono stati impegnati. Simeone ha elogiato chi ha lavorato duramente e hanno visto pagare la loro pazienza. Nelle settimane precedenti la partita contro il Malaga, Antoine Griezmann e Raul Jimenez individualmente avevano confessato che dovevano fare di più per guadagnare un posto nell’undici di partenza. Entrambi i giocatori hanno lottato per tutto il tempo di gioco, si sono impegnati a fare tutto quello che era nelle loro possibilità per dimostrare il loro valore al club e ai tifosi. Simeone ha riconosciuto i loro sforzi, ha detto:
«Raul [Jimenez] sarà un giocatore importante per noi, è competitivo e gioca bene con le spalle alla porta. Oggi ha lavorato per la squadra per farla uscire da una situazione difficile. Griezmann ha segnato il secondo gol, ha lavorato molto duramente, la sua crescita è dovuta al suo lavoro quotidiano».
Alessio Cerci dovrebbe seguire l’esempio dei suoi due compagni di squadra, così come il resto dei giocatori dell’Atletico Madrid, hanno dimostrato che sotto Simeone il duro lavoro paga.
In vista della partita di Champions League contro l’Olympiacos, il difensore Diego Godin ha detto:
«Cerci come ogni giocatore vuole giocare. Dobbiamo lavorare sodo in ogni allenamento, in partita, anche se si giocano cinque, dieci o quindici minuti, si deve dare tutto».
Cerci fino a quando non impara questo, continuerà a trovare vita difficile all’Atletico Madrid.
Cerci dopo la breve e sofferta esperienza all’Atletico Madrid è tornato in Italia, è approdato al Milan in prestito per 18 mesi, lo stesso farà Torres girato all’Atletico Madrid.

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