Ahed Tamimi l’adolescente nota attivista palestinese, arrestata per aver schiaffeggiato un soldato israeliano (Video)

I suoi capelli selvaggi e ricci erano inconfondibili, ammucchiati in cima alla sua testa, mentre si avvicinava ai due soldati israeliani fuori dalla sua casa, urlando: “Dai, uscite da qui, non state qui”.
La sedicenne Ahed Tamimi nel vialetto d’accesso alla sua abitazione, in un video ora virale può essere vista spingere uno dei soldati israeliani, poi prenderlo a calci negli stinchi. Di nuovo, questa volta con il suo pugno destro, sviato dal soldato, colpirlo sulla spalla. Poi, “Non toccarmi“, urlato in faccia al soldato, mentre lo colpisce con uno schiaffo.

Ahed Tamimi cinque giorni dopo l’incidente è stata condotta in un tribunale militare israeliano. Il drammatico video, girato e distribuito dalla famiglia Tamimi è diventato virale negli ultimi giorni. Ahed Tamimi è una nota attivista adolescente, di una famiglia di noti attivisti nel villaggio palestinese di Nabi Saleh, nella Cisgiordania occupata.
I palestinesi la chiama coraggiosa giovane combattente, alcuni blog pro-Israele l’ha soprannominata “Shirley Temper”. Gli israeliani di destra l’accusano di usare i social media per distribuire propaganda e screditare Israele. Dopo che il video ha raccolto un’ampia copertura mediatica sui media israeliani, lunedì notte i militari israeliani hanno arrestato Ahed Tamimi.
La mattina dopo l’arresto, il ministro della Difesa israeliano Avigdor Lieberman ha minacciato la famiglia Tamimi, dicendo: «Tutti quelli che sono coinvolti, non solo la ragazza, ma anche i suoi genitori e coloro che li fiancheggiano, non sfuggiranno a ciò che meritano. Chiunque si scateni durante il giorno sarà arrestato di notte“.
Il portavoce dell’esercito israeliano in una dichiarazione ad ABC News ha detto:
«Ahed Tamimi è accusata di aver aggredito un soldato e un ufficiale dell’IDF e di aver partecipato a una violenta rivolta lo scorso venerdì. Funzionari dell’esercito hanno spiegato che il motivo per cui erano lì era perché “i rivoltosi” avevano lanciato pietre dalla casa di Tamimi. L’esercito è rimasto a piantonare l’ingresso per impedire ad altri rivoltosi di rifugiarsi in quella casa. I due soldati sono stati violentemente provocati da diversi palestinesi usciti dalla casa.
Il soldato schiaffeggiato da Ahed Tamimi ha agito in modo professionale, ha mantenuto il controllo, non usando la forza, avrebbe potuto arrestare i palestinesi e non l’ha fatto».
Bassem Tamimi padre di Ahed Tamimi ha detto:
«Lunedì nel cuore della notte, sono stato svegliato dall’esercito israeliano. Sono venuti alle 3 del mattino. Erano aggressivi, l’hanno arrestata e confiscato tutti i telefoni cellulari e i computer della casa, compresi quelli appartenenti ai suoi fratelli. Ahed non ha avuto paura.
Nel corso degli anni è stata una presenza costante nelle proteste nel villaggio, per la prima volta è stata arrestata dai militari israeliani. La sua detenzione è stata appena prorogata fino a lunedì. Anche se minorenne, va in tribunale militare perché si trova in Cisgiordania, non in Israele. Ahed è un simbolo della sua generazione è un simbolo di vittoria e non di sconfitta.
Nabih Saleh, la città di Ramallah, a nord-ovest della West Bank, si trova proprio accanto al villaggio israeliano, Halamish. Gli abitanti dei villaggi palestinesi dal 2009 protestano contro l’espansione di Halamish. Passare attraverso i checkpoint, e intorno all’insediamento, è un ambiente molto minaccioso per i miei figli».
Ramal Salah, psicologo palestinese ha detto:
«Gli adolescenti palestinesi, come in altre aree di conflitto non sono adolescenti normali, pagano un alto prezzo psicologico per l’esposizione giornaliera. Osservano tutto in Cisgiordania, passano attraverso i checkpoint, vedono insediamenti israeliani, le loro terre confiscate, vedono come i soldati israeliani umiliano i loro genitori. Crescono arrabbiati. I palestinesi ora vedono Ahed come una specie di eroina, ammirano il suo coraggio, le sue proteste con continui “faccia a faccia” con i soldati israeliani».
Naftali Bennett, Ministro dell’Economia, Ministro dei Servizi Religiosi e leader del partito di estrema destra La Casa Ebraica, alla radio dell’esercito ha detto:
«Ahed e sua cugina (l’altra ragazza vista nel video lo scorso venerdì) dovrebbero finire le loro vite in prigione. Attaccare un soldato è un crimine, comporta una pena fino a sette anni di carcere».
Il padre di Ahed Tamimi, tuttavia, ha altri progetti: “Spero che un giorno sarà in grado di essere leader del popolo palestinese».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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