Accordo Roma-Nike: ecco perché la società giallorossa preferisce le provvigioni all’importo fisso …

Barbara Ricci, presidente di SportWide Group, a marzo del 2013 era intervenuta a SportWide 24 (la rubrica di marketing sportivo di Sky Sport 24), per parlare del nuovo accordo tra AS Roma e Nike. Oltre a spiegare le cause della rottura tra la AS Roma e Robe di Kappa (gruppo BasicNet Spa) aveva anticipato quelli che potevano essere i termini del “contratto monster” tra la As Roma e la Nike, parlando di una cifra di oltre 100 milioni di Euro per i 10 anni di contratto.

I dettagli dell’accordo sottoscritto da Pallotta col brand statunitense sono stati resi noti il 28 giugno 2014 dal club attraverso la pubblicazione del prospetto informativo per l’aumento di capitale. L’accordo non ricalca quello con “importo fisso” sottoscritto con la Nike dall’Inter a 18,1 milioni/anno fino al 2019 e la Juventus a 13,1 milioni /anno in scadenza nel 2016 e quello del Milan con Adidas a 14,9 milioni /anno in scadenza nel 2017 (vedi tabella).

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I tre club italiani com’è evidenziato dalla successiva tabella di Barbara Ricci nel suo intervento a Sky Sport, in tanti anni di sponsorizzazioni Nike e Adidas in confronto ad altri club europei, hanno dimostrato di essere “entità locali” visto il basso numero di magliette vendute dal 2007 al 2012.

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E, la Roma? Ha investito tutto sul suo brand, all’importo fisso ha preferito le “provvigioni” (più vendo e più guadagno). All’interno del documento del prospetto informativo, oltre al bonus di 6 milioni già incassato al momento dell’accordo, sono riportate anche le cifre che saranno corrisposte da Nike alla società fino al 31 maggio 2024. Il contratto siglato col colosso sportivo – che è stato designato fornitore esclusivo e sponsor ufficiale della Roma per prodotti tecnici e non, sistemi o metodi di misurazione delle performance e abilità atletiche – prevede il riconoscimento di un compenso fisso annuale di 4 milioni, che potrebbe crescere fino a 5 milioni l’anno a decorrere dall’eventuale apertura del nuovo stadio (che la Roma ha intenzione di costruire nel più breve tempo possibile nella zona di Tor di Valle).
La Roma a conti fatti, se dovesse riuscire a inaugurare lo stadio nel 2017/18 incasserebbe dalla Nike un “importo fisso” di ben 53 milioni, ma a differenza delle citate squadre italiane (entità locali), nel suo accordo è inserita anche una percentuale variabile (“provvigioni”) tra il 7,5% e il 12% in funzione dell’effettivo fatturato netto sulle vendite di magliette in tutto il mondo effettuate nel corso di ciascun anno di contratto (Pallotta è convinto della forza del brand Roma, ha detto: “Roma ha le potenzialità per essere uno dei primi tre o cinque marchi sportivi al mondo”).
Inoltre sarà riconosciuto al club anche il 50% dei proventi netti di qualunque prodotto commercializzato con nomi, loghi, marchi o diritti d’immagine collettiva della squadra di proprietà o nella disponibilità della Roma. Infine, immancabili alcuni bonus in caso di raggiungimento di specifici obbiettivi agonistici.

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