Non posso rivelare la mia identità, per ovvi motivi, però posso dirvi che sono un Agente della Intelligence C.I.A.O, dove “O” deve intendersi per “Organization” e quello che precede, un valido indizio per capire che cosa faccio e da dove provengo. In questo momento sono in “missione” in Italia, perché devo consegnare un documento importante ad una società che ha in gestione i cartelloni pubblicitari di tutte le città italiane. Dovete sapere che noi della C.I.A.O. perseguiamo duramente eventuali dichiarazioni denigratorie dei nostri ex agenti. Le nostre missioni le portiamo sino in fondo, perché siamo dei professionisti veri e la nostra organizzazione è sempre pronta a smentire l’operato dei nostri ex agenti, con prove “fotografiche” che vengono riprodotte in formato “large” per poi essere affisse nella cartellonistica pubblicitaria.
Proprio uno di questi nostri ex agenti, ha cercato di gettare fango sulla nostra organizzazione. Dopo aver detto che tra il 1985 e il 1986, ha fatto l’informatore prezzolato della C.I.A.O., contravvenendo ad un regolamento che vieta a qualsiasi agente di rivelare di aver fatto parte della nostra organizzazione, ha pure indicato Roma e il Pincio come città e luogo dove avvenivano gli incontri con un nostro agente americano, in codice “Dagospia”. Continuando, ha detto che per aver raccontato tante di quelle “balle” sulle vicende politiche ed economiche dell’Italia, è stato profumatamente pagato. Ha deciso lui di lasciare la nostra organizzazione, definendoci degli incapaci ad elaborare le sue preziose informazioni.
Niente di più falso, come avevo premesso, la mia missione in Italia è stata organizzata per consegnare alla società cartellonistica, una foto da me scattata che smentisce, senza ombra di dubbio, le dichiarazioni di G.F. in codice “Giuliano Ferrara”. La nostra organizzazione C.I.A.O., lo ha proprio “salutato” sin dal primo giorno della sua collaborazione. Queste le note “didascaliche” che hanno “bocciato” l’aspirante agente G.F.: “Appostato dietro ad un albero, non riusciva a mimetizzarsi, data la sua mole. Vinto anche dal sonno, dormiva in piedi come un cavallo, facendo finta di essere sveglio.
G.F., questa è la verità “a torso nuda e cruda”, come usiamo dire noi della C.I.A.O.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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  1. dovevi vederli,a torino,ferrara e fassino,quando il gordo era ancora nel pci, e girava all’universita..insieme a el flaco..poi i miliardi mediaset gli fecero cambiare idea,e gia che c’era.collaborare anche con la ciau..

  2. C.I.A.O. Patt!! Ti lascio un salutino veloce, sono presissima con i preparativid ella partenza. Ci sentiamo presto. Baci 🙂

  3. x Alp, adesso è solo un “collaboratore” domestico, che dico “addomesticato”, ciao*

  4. x la Mongolfiera – Penelope, Ulisse e l’isola dei Proci, “saranno famosi?”. Ciao e grazie del passaggio in mongolfiera che hai effettuato sul mio sito, buona giornata*

  5. ma Patti sei un idealista! Ti meravigli? Pecunia non olet : poi ad uno come GF con quella mole sai quanto spende in cibarie?

  6. potrebbe mimetizzarsi come ippopotamo (anche se camaleonte è l’animale che meglio lo contraddistingue)…buon inizio di settimana Patt:)

  7. Per essere politicamente corretti, io a palla di lardo lo chiamo, semplicemente, IL PORCO. Ma come fanno anche a sinistra a ritenere questo losco figuro un interlocutore serio e credibile. Roba da matti…

  8. Ciao Patt!!!
    I tuoi baciottoni mi hanno fatto bene!! Sto un pò meglio adesso!!!
    Però tu continua a mandarmeli, mi raccomando!!! 😉
    Un abbraccione da Mama…

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