Affluenza 8/1000 – Analisi di una sconfitta

Le cifre a nostro sfavore parlano chiaro. E’ una sconfitta che non possiamo nascondere, una sconfitta densa di significato e di costi.
Impressionante la somma di più di un miliardo di dollari che dobbiamo risarcire (un peso minimo per le nostre casse), una somma che moralmente non scalfisce le nostre coscienze.
Chi pagherà i danni di questa sconfitta?
Dobbiamo correre ai ripari, guardarci in faccia, rimboccare le maniche e chiedere un ulteriore esborso a chi, non andando a votare, ha seguito cristianamente i nostri suggerimenti.
A voi astensionisti, e solo a voi, non chiederemo l’8 per mille; questa volta, per risarcire i nostri danni, chiederemo molto di più, perché i veri sconfitti di questo referendum siamo solo noi.

Le cifre della sconfitta

da Affaritaliani  
Usa/ Preti pedofili: i risarcimenti chiesti al Vaticano superano il milardo di dollari

La Chiesa cattolica americana dovrà pagare più di un miliardo di dollari in risarcimento degli abusi sessuali commessi dai sacerdoti. Lo affermano dati dell’espicopato nordamericano e informazioni a proposito degli accordi raggiunti in tribunale, dove la Chiesa cattolica è comparsa come imputata.

E pare che la cifra aumenterà, probabilmente per decine di milioni di dollari, dal momento che sono ancora pendenti più di 100 denunce (e relativi processi). Le diocesi di tutti gli Stati Uniti hanno pagato circa un miliardo di dollari in accordi con le vittime, spese processuali, condanne, conciliazoni e altre operazioni nelle quali sono incorse sin dal 1950. Un fondo di compensazione da 120 milioni di dollari annunciato la settimana scorsa dalla diocesi di Covington, Kentucky, ha fatto superare la soglia del miliardo.

La cifra è stata calcolata a partire dagli annunci degli accordi e delle informazioni reperite dai vescovi nordamericani, e fra quelli uno strudio del John Jay College of Criminal Justice in base alle domande di risarcimento pervenute tra il 1950 e il 2002. Le associazioni delle vittime affermano che la Chiesa abbia sottostimato il costo. Una parte importante delle spese per abusi sessuali – almeno 378 milioni di dollari – è stata generata negli ultimi tre anni, quando è esploso lo scandalo dell’arcidiocesi di Boston ed è dilagato in tutto il paese.

Padre Thomas P. Doyle, che ha abbandonato la sua carriera nella Chiesa per aiutare le vittime, aveva già nel 1985 avvertito i vescovi che i costi per gli abusi sessuali avrebbero potuto superare il miliardo di dollari. "Ma nessuno ci ha creduto", dice Doyle, che è un avvocato. "Ricordo che un arcivescovo di misse: ‘La mia sensazione sopra quest’argomento, Tom, è che mai nessuno andrà a chiedere qualcosa alla Chiesa Cattolica’".

Interpellato a proposito della cifra, un portavoce della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti, monsignor Francis Maniscalco, ha detto che i capi della Chiesa credono che i risarcimenti "dovrebbero essere equi per ambo le parti", aggiungendo che le vittime hanno certamente diritto al risarcimento, ma che la Chiesa allo stesso modo deve avere denaro sufficiente per continuare ad occuparsi di tutti i fedeli. I vescovi si riuniranno prossimamente a Chicago per discutere il piano destinato a proteggere i giovani.

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About Pino Silvestri

Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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28 thoughts on “

  1. ciau patti, si chiediamo un risarcimento anche noi, non paghiamo piu l’otto per mille

  2. Mi ASTENGO anche quest’anno dal dare l’otto per mille alla chiesa cattolica. E canto…

    “verremo ancora alle vostre porte

    e grideremo ancora più forte

    per quanto voi vi crediate assolti

    siete per sempre coinvolti,

    per quanto voi vi crediate assolti

    siete per sempre coinvolti”

  3. dai patti, rivendichiamo i blog che hanno votato si..con una bella gif di cui fregiarsi..

  4. rabbia, pensando che i SI’ in quella percentuale ridicola di votanti erano al 90%,

    delusa, molto delusa, m.

  5. Ultimamente mi commenti sempre in post a caso anche se ce ne sono in tema… ma non fa niente, apprezzo lo stesso le tue visite 😀

  6. Guarda strano, Patti, io non mi sento sconfitta!

    Mi sono svegliata stamani e mi sono detta “Brava Lucilla! tu sì che sai che cos’è la democrazia!… gli altri 75%, poveretti, sono solo pecore!!!”…

    E mi sono sentita una grande responsabilità addosso… quella di dover trasmettere la mia libertà intellettuale, la mia autonomia morale.

    Io sono uscita VINCENTE.. noi, Patti, siamo usciti VINCENTI!… gli altri, gli astensionisti, dovranno combattere d’ora innanzi con la loro coscienza sporca …..

  7. @sanspapier

    io ci sto, qualcuno l’ha già preparata oppure la facciamo noi di Katapekkia. Credo che in larga maggioranza i nostri iscritti abbiano votato SI.:D

  8. sono sempre a casa però quando ho un giorno e mezzo in cui non lavoro vado in campagna (mi chiedevi se il tuo blog si apre col 56k, di sicuro quel computer là ha dei problemi perchè s’impalla sempre!)

  9. (per la gif ci sto, mi sembra una buona idea… sostituirò così quella del comitato, lasciando comunque un segno)

  10. passo di qui arrivando da vera.

    sono un astensionista.

    ammetto, un astensionista anticostituzionale, visto che mi astengo anche dalle elezioni.

    le ragioni di una sconfitta non risiedono solo nell’appello di un vecchio prete, visto che conosco fior di cattolici (preti e suore di clausura compresi) che sono rimasti schifati dal discorso di Ruini.

    le ragioni risiedono in qualcosa di più profondo. e chi fa politica attiva dovrebbe accorgersene, e accettarlo. troppi referendum sono finiti nel nulla, troppe volte il desiderio del popolo si è scontrato con la ragion di stato… e allora, dimmi, a che serve? qual è l’unico modo per esprimere pacificamente un disagio, un dissapore, un disgusto?

    non considerando gli appelli di chi ci invita a votare, sempre e comunque. una volta tanto berlusconi è stato furbo, tacendo.

    ora, mi piacerebbe che si cambiasse la politica dei referendum: le firme raccolte servano per ridiscutere la legge, ad esempio. si crei la votazione on-line, o elettronica, per ridurre i costi… ma tanto, si sa, i politici sono troppo intenti a contarsi, a vedere le loro alleanze, per preoccuparsi di queste questioni…

    un saluto, stefano

  11. Vero, ma è come chiudere gli occhi di fronte ad un ingiustizia. Vero che basterebbe un minuscolo cambiamento nel testo della legge per invalidare il referendum (o sbaglio?), ma siamo noi lo stato, siamo noi L’Italia!! non ce ne scordiamo. Avremmo potuto votare tutti, e poi criticare le scelte di qualsiasi governo:

    difficoltà nel voto, costi, voto all’estero mancante, disabili non serviti, voto on-line (peraltro abbastanza poco sicuro, forse è meglio così, che non sia stato ancora utilizzato, dato la sicurezza dei server governativi…)

  12. ciao non ho proprio parole….forse perchè fino alla fine ho voluto crederci un pò…forse perchè pensavo la gente fosse meno pigra, ma soprattutto meno stupida…adesso vado domani ho un esame…e loro continuassero a credere pure nei miracoli che per amor del cielo possono anche esistere….anche se troppo raramente….bacio stria*

  13. Ho sentito gente dire: perchè devo andare a votare? Io sono già in menopausa?

    Notte Patt! e un abbraccione

    Claudia

  14. si, in effetti è un pò grosso. Passalo che lo uppo sul mio spazio. (è una cartella speciale)

  15. Se si analizza il numero dei votanti ai referedum emerge che il numero si è piu’ che dimezzato negli ultimi dieci anni…

    … i_prec.htm

  16. Ho fatto il bannerino, che riprende quello del comitato del si. l’indirizzo è

    (presente anche il codice HTML per incollarlo su qualsiasi blog)

    Se volete commentare, avete nuove proposte potete scriverle sul forum di katapekkia

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