Sigarette elettroniche accusate di gravi ustioni e lesioni facciali

Il sigaro che esplode è stato un pilastro dell’umorismo che ha segnato alcune divertenti scene comiche del passato, purtroppo, per chi ha avuto l’amara esperienza, non c’è niente di divertente quando esplode una sigaretta elettronica.
Il Wall Street Journal riporta che decine di cause sono state depositate da parte di consumatori che hanno subìto gravi lesioni per colpa delle sigarette elettroniche. La Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti tra il 2009 e il gennaio 2016 ha preso in esame 134 rapporti di dispositivi che hanno avuto problemi di esplosione, surriscaldamento, incendio. La FDA è graduale nelle regole che riguarda le sigarette elettroniche, alla fine per la futura commercializzazione richiederà l’approvazione del governo.
La maggior parte delle cause legali sostiene che le esplosioni e le lesioni sono state causate dalle batterie agli ioni di litio utilizzate nei dispositivi, che sono per lo più prodotte da società cinesi. L’industria sostiene che il numero di esplosioni e incendi è piccolo rispetto all’utilizzo di molti dispositivi e che la maggior parte degli incidenti sono stati causati da un errore dell’utente.

Gravi ustioni
Una giuria di un Tribunale a Riverside, in California, recentemente ha disposto il risarcimento di 1,9 milioni di dollari a una donna che ha subìto gravi ustioni quando la sua sigaretta elettronica è esplosa mentre era collegata a un caricabatteria per auto. La donna come la maggior parte delle persone danneggiate di solito cita in giudizio rivenditori, distributori e grossisti piuttosto che il produttore, poiché è difficile citare in giudizio una società estera.
Il Wall Street Journal evidenzia un altro caso, quello di Rachel Berven della città di Modesto nello Stato della California, da circa un anno utilizzava le sigarette elettroniche. Un giorno dopo aver inserito una nuova batteria, alla prima boccata la sigaretta elettronica è esplosa. Ha subito danni alla bocca con tre denti rotti, acido sul suo corpo, cicatrici sulle gambe.
Altro raccapricciante caso, quello di Joseph Cavins, consulente scolastico in California, ha citato in giudizio quattro distributori e rivenditori. Lo scorso 15 aprile – come riporta la sua denuncia a Orange County Court -, stava lavorando al suo computer quando la sua sigaretta elettronica è improvvisamente esplosa. Frammenti del dispositivo dopo aver colpito il suo occhio sinistro hanno raggiunto il soffitto, sono rimbalzati ricadendo in fiamme sulla postazione del computer. Ha detto:
«L’esplosione mi ha fracassato le ossa orbitali, alcuni frammenti del dispositivo si sono conficcati all’interno dell’occhio, i medici sono stati costretti a rimuovere il mio bulbo oculare. Avrò bisogno di più interventi chirurgici ricostruttivi per riparare le ossa orbitali. In questo momento io e mia moglie siamo senza lavoro».
L’industria delle sigarette elettroniche sostiene che molti incidenti sono causati dai consumatori che non utilizzano caricabatterie idonei. Gregorio Conley dell’American Association Vaping ha detto:
«I dispositivi per le sigarette elettroniche quando sono utilizzati e caricati correttamente, non costituiscono maggior rischio d’incendio di qualsiasi altro prodotto che è alimentato da batterie agli ioni di litio, come telefoni cellulari o computer portatili».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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