Scacchi: premio da un milione di dollari per risolvere il famoso puzzle della Regina

L’Università di St Andrews (è la più antica università della Scozia e la terza più antica del mondo anglosassone, essendo stata fondata nel 1413), ha invitato i programmatori di computer a risolvere il famoso Puzzle della Regina. Ha organizzato una sfida mettendo in palio un premio di un milione di dollari per trovare una “semplice” soluzione all’enigma degli scacchi, al momento potrebbe richiedere migliaia di anni per essere risolto.
La sfida del Puzzle della Regina per i giocatori è stata creata nel 1850, consiste  nel sistemare otto Regine su una scacchiera standard in modo che nessuna delle due Regine sia in grado di attaccarsi. Il cervello umano è riuscito a risolverlo, ma quando il problema è stato ampliato su una scacchiera, più grande, nessun computer è stato all’altezza a causa del numero di opzioni coinvolte.
I ricercatori dell’Università hanno pubblicato la sfida nello Journal of Artificial Intelligence Research, credono che qualsiasi programma che potrebbe risolvere il puzzle sarebbe così potente per essere in grado di risolvere compiti attualmente considerati impossibili, come quello di decifrare la crittografia quantistica, per questo, a causa delle immense implicazioni di trovare una soluzione, chi riuscirà a scrivere con successo un programma (al momento nessuno si è avvicinato alla soluzione), saranno ricompensati con un sostanzioso premio di un milione di dollari.

Puzzle della Regina (Queen’s Puzzle)
La sfida per risolvere il Puzzle della Regina è mettere una Regina in ogni riga, in modo che non ci siano due Regine nella stessa colonna, e non ci siano due Regine nella stessa diagonale. Tuttavia, quando gli scienziati informatici sono stati sfidati a risolvere il problema su scacchiere più grandi con 1.000 quadrati, il loro sistema informatico non è stato in grado di gestire l’enorme numero di opzioni, sarebbero necessari anni su anni per il calcolo. I programmi informatici in questa situazione utilizzano un processo noto come “backtracking“, raggruppa tutte le opzioni possibili per poi eliminare quelle sbagliate fino a trovare la giusta risposta. In questo caso, si tratterebbe di un lungo e minuzioso processo che potrebbe estendersi fino a centinaia, se non migliaia di anni.
Ian Philip Gent, professore, informatico dell‘Università di St Andrews, lavora nel settore dell‘intelligenza artificiale, ha detto:
“Se si potesse scrivere un programma per computer in grado di risolvere velocemente questo problema, potrebbe essere adattato per risolvere molti dei problemi più importanti che riguardano il nostro quotidiano, dalle sfide più banali come l’elaborazione del più grande gruppo di amici Facebook che non si conoscono tra loro, a quelle più importanti come la cifratura dei codici per mantenere al sicuro tutte le nostre transazioni online».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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