Perché su Facebook, vietato ai minori, ci sono 5 milioni di bambini?

Facebook ha un segreto non tanto bello, qualcosa che non ha rivelato in nessuna parte dei voluminosi documenti che ha presentato per diventare una società quotata in borsa. Si stima che circa 5,6 milioni di utenti di Facebook, pari a circa il 3,5 per cento del totale negli Stati Uniti, sono i bambini (secondo l’azienda non dovrebbero avere il permesso per l’accesso al sito).
Facebook vieta l’accesso ai minori di 13 anni, perché in linea con la Children’s Online Privacy Protection Act. I siti web devono attenersi al trattamento speciale per la protezione della privacy dei bambini di dodici anni o più giovani. La legge mira a bloccare le informazioni personali dei bambini è utilizzare i loro dati per la pubblicità. I siti dovrebbero avere il consenso dei genitori prima di permettere l’accesso dei bambini, e devono prendere misure per proteggere la privacy.
Facebook rifiuta di riconoscere che molti dei loro sforzi per bloccare l’accesso dei bambini non funziona. Il problema ha riacquistato importanza perché la Federal Trade Commission degli Stati Uniti, ha affinato nuove regole per limitare ulteriormente le aziende e siti web che hanno i giovani come target di riferimento.
Facebook, la principale rete sociale del mondo, con 955 milioni di utenti, ha detto che non applica la legge in quanto esplicitamente limita l’utilizzo del sito per i giovani inferiori ai tredici anni.
Facebook ha compiuto alcuni progressi nell’identificazione e interpolazioni del sito. Lo studio di Consumer Reports (è una rivista americana nata nel 1936, pubblicata mensilmente dall’Unione Consumatori, riporta recensioni e confronti di prodotti di consumo), ha dimostrato attraverso un processo di selezione a più livelli, che Facebook ha rimosso in un anno 800.000 utenti sotto i 13 anni.
Lo studio stima che ci sono ancora 5,6 milioni i bambini su Facebook, una cifra che alcuni esperti dicono sia stata raggiunta con molti account creati con l’aiuto dei genitori. I dati dello studio provengono da un sondaggio condotto nel mese di gennaio di quest’anno su 2.002 adulti con accesso a Internet da casa. I partecipanti sono stati scelti da TNS, una società di ricerca. Il margine di errore è più o meno è di due punti percentuali.
Jon Leibowitz, presidente dell’FTC (Federal Trade Commission, è un’agenzia indipendente del governo degli Stati Uniti, istituito nel 1914 dalla Federal Trade Commission Act. La sua missione principale è la promozione della tutela dei consumatori e l’eliminazione e la prevenzione di pratiche anticoncorrenziali di business, come il monopolio coercitivo), ha detto:
“Non è sorprendente per noi vedere giovani sotto i 12 anni, nascosti su Facebook. La situazione è particolarmente difficile se ad aiutarli sono stati i genitori. Mi chiedete se è  inquietante? In un certo senso lo è”.
Un test per registrarsi su Facebook, condotto da Reuters, dimostra che un bambino potrebbe evitare caratteristiche di rilevamento del social con relativa facilità.  Facebook effettivamente ha bloccato un record fittizio di un utente che non ha l’età richiesta, ma dopo un’ora di attesa, inserendo un anno di nascita diverso, ha accettato il record con lo stesso nome, indirizzo e-mail e password.
Facebook ha rifiutato di discutere i dettagli o descrivere i loro sforzi per proibire l’accesso ai bambini. Frederic Wolens, un portavoce, ha detto che Facebook “è impegnata a migliorare la protezione on-line di tutti i giovani”.
Il senatore Richard Blumenthal, avvocato, esperto di privacy, ha un figlio di diciotto anni, ha detto:
“La vulnerabilità dei bambini esposti ai predatori sessuali e alla potenziale pubblicità mirata, sono le ragioni per mantenere i minori di dodici anni a distanza dalla maggior parte delle pagina web.  I nostri figli a quell’età non erano su Facebook, e non devono esserlo ora”.
Lo studio di comScore  (è leader mondiale nella misurazione del mondo digitale, è la fonte preferita di analisi di business digital), riporta che Facebook, secondo i dati rilevati a maggio, ha 158 milioni di utenti negli Stati Uniti; se il social in modo più efficace arriva a vietare l’accesso ai bambini, potrebbe perdere circa il 3,5 per cento del suo mercato.
Ironia della sorte, uno dei motivi che rende il processo di controllo di Facebook, meno efficace,  è la legge approvata per proteggere i bambini:  in sostanza, Privacy Protection ActPrivacy, vieta alle aziende di raccogliere dati sui bambini.
La FTC ha detto che guarda con scetticismo alle aziende che continuano a chiedere nomi o indirizzi e-mail dei bambini, anche se i dati dovrebbero semplicemente aiutare per impedire ai bambini l’accesso ai siti.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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