Manovra – Il convento Italia è povero ma i frati sono ricchi – Perché Tremonti massacra solo il ceto medio basso?

Il 10% delle famiglie amiche di Berlusconi e Tremonti, detiene il 45% della ricchezza italiana. Chiedere un contributo patrimoniale di 10.000 euro (un piccolo obolo), a queste famiglie di frati ricchi, frutterebbe tra i 20 ed i 30 miliardi, una manovra utile, sensata e incensata, per non impoverire ulteriormente chi è già stato dissanguato (lavoratori dipendenti, pensionati, precari, cassaintegrati, disoccupati …).
Tremonti e Berlusconi,  avete capito dove andare a chiedere soldi? A casa vostra e in quella dei vostri amichetti!!

Suggerimento a Tremonti e Berlusconi
Chiedere qualche migliaio di euro ad un cittadino che ne possiede qualche milione potrebbe dare un aiuto importante ai conti esausti dello Stato senza impoverire nessuno.
Il convento è povero ma i frati sono ricchi, perché, secondo la Banca d’Italia (La ricchezza delle famiglie 2008, 16 dicembre 2010) «alla fine del 2008 il rapporto tra ricchezza netta e reddito disponibile delle famiglie italiane era pari a 8, superiore a quello di Canada (5,4) e Stati Uniti (4,9)», anche se «la distribuzione della ricchezza è caratterizzata da un elevato grado di concentrazione, il 10% delle famiglie detiene il 45% della ricchezza mentre la metà più povera delle famiglie detiene meno del 10%». Da una ricchezza totale di 8.284 miliardi e 23,8 famiglie si ricava una ricchezza media di 348mila euro a famiglia. Ma la ricchezza media del 5% delle famiglie più ricche è di 2 milioni mentre quella del 10% delle famiglie più ricche è di 1,6 milioni. Chiedere un contributo patrimoniale di 10.000 euro a queste famiglie frutterebbe tra i 20 ed i 30 miliardi senza impoverire nessuno. Ma… c’è un ma. Patrimoniale è parola magica e maledetta, magica perché gli unici dati certi che la pubblica amministrazione possiede sui cittadini sono quelli sulla ricchezza immobiliare e finanziaria, maledetta perché in passato la sinistra è stata danneggiata da messaggi erroneamente punitivi rivolti ai “ricchi”. Va spiegato bene che non si tratta di punire nessuno, ma semmai di dare un ruolo importante ad una categoria di bravi cittadini che, secondo una nota parabola evangelica “ha una via difficile al Paradiso”.
Scherzi a parte, il Presidente Giorgio Napolitano ha chiamato tutti a stringersi al capezzale del malato per impedirne il prematuro decesso. La risposta è stata unanime e generosa, anche se le modifiche apportate alla Manovra da maggioranza ed opposizione sono state poche e significative ma non tali da cambiare la natura di una distribuzione ineguale di oneri e sacrifici, con meno servizi, pensioni congelate, nuovi ticket, precari abbattuti come birilli. E che soprattutto non può neanche pensare ad avviare quella riduzione del debito – 1800 miliardi pari al 120% del Pil – che Bruxelles ormai ci chiede sempre più insistentemente.
La Manovra chiede poco ai più abbienti malgrado da più parti, industriali compresi, si sia spesso accennato alla possibilità di chiamare i cittadini più fortunati ad un impegno straordinario giustificato dalla durezza della crisi che da anni colpisce duro soprattutto in basso, giovani, operai e ceti medi. La Cgil – ancora ieri la Camusso nella sua intervista all’Unità – insiste sulla opportunità di una patrimoniale per le grandi ricchezze che darebbe un serio contributo ai conti senza impoverire nessuno. Perché a sinistra è vietato parlarne?

Il suggerimento a Tremonti e Berlusconi è di Nicola Cacace, Economista.
L'articolo: "La patrimoniale fa paura? Cambiamo il nome ma non la sostanza", l'ho letto su L'Unità del 15 luglio 2011, pubblicato a pagina 23.

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3 thoughts on “Manovra – Il convento Italia è povero ma i frati sono ricchi – Perché Tremonti massacra solo il ceto medio basso?

  1. se non riduciamo il numero dei parlamentari, togliamo i senatori a vita, eliminiamo i loro privilegi da spreco e non troviamo il modo di far pagare le tasse a tutti, senza parlare poi degli sprechi nelle amministrazioni pubbliche non andremo mai da nessuna parte

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