Macchina innovativa permette ai Testimoni di Geova di avere interventi di chirurgia senza necessità di trasfusioni di sangue

Gli scienziati britannici hanno creato una macchina innovativa, ricicla il sangue perso durante le operazioni. L’invenzione consentirà ai Testimoni di Geova di avere interventi di chirurgia, perché esclude la necessità di trasfusioni di sangue, che la loro fede proibisce. La tecnologia potrebbe anche salvare i milioni di cittadini assistiti dal Servizio Sanitario Nazionale, riducendo la domanda di sangue donato.
La macchina di filtraggio Hemosep è stata utilizzata di recente su Julie Penoyer, cinquantenne, Testimone di Geova. I medici hanno detto che la donna ha avuto necessità di sostituire parte della sua aorta (il più grande vaso sanguigno del corpo) perché poteva scoppiare in qualsiasi momento, uccidendola.
Julie Penoyer (soffre di una rara malattia ereditaria chiamata sindrome di Marfan, rende la cartilagine molto elastica, ciò significa che le pareti della parte superiore della sua aorta erano pericolosamente sottili), aveva detto che avrebbe accettato di sottoporsi a intervento chirurgico solo se poteva essere operata senza trasfusione. I Testimoni di Geova credono che “ingerire il sangue” è contro la volontà di Dio.

La macchina Hemosep
Il team presso il centro cardiologico di Trent a Nottingham ha parlato della macchina Hemosep. A differenza di altri dispositivi di recupero sangue, consente la raccolta non solo di globuli rossi ma anche di cellule cruciali ed enzimi che contribuiscono alla coagulazione. Ciò significa che la signora Julie Penoyer poteva sottoporsi all’intervento senza ricevere prodotti ematici. L’intervento a fine gennaio è durato sette ore, ora si sta riprendendo bene dopo aver trascorso solo tredici giorni in ospedale.
Julie Penoyer ha detto:
«I miei conoscenti sono stupefatti, incontrandoli mi dicono che non possono credere che recentemente ho avuto un intervento chirurgico all’aorta. Finalmente posso respirare di nuovo correttamente».
Julie Penoyer durante l’operazione ha perso più di due litri di sangue, ma questo è stato pompato subito indietro nel suo corpo. La macchina Hemosep filtra il sangue attraverso una membrana di plastica che cattura i vitali globuli rossi, le piastrine e gli enzimi chiamati fattori di coagulazione.
Jonathan Bain, durante l’intervento alla signora Julie Penoyer ha manovrato la macchina Hemosep, ha spiegato:
«Abbiamo dovuto avere tutto collegato in un loop continuo, in modo che in nessun punto il sangue avrebbe lasciato la circolazione nel suo corpo. E’ stata un’operazione di salvataggio la sua aorta poteva rompersi in qualunque momento, sarebbe stato catastrofico, quasi impossibile salvarle la vita dopo la rottura dell’aorta senza ricorrere a una trasfusione di sangue».
La macchina Hemosep è stata progettata dal team di Terry Gourlay, bioingegnere presso la Strathclyde University di Glasgow. Ha detto:
«Il recupero di sangue del paziente durante l’intervento chirurgico per rimetterlo nel corpo non è un’idea nuova, ma l’autotrasfusione, com’è noto, richiede tempo e costi. La macchina Hemosep lavora in modo semplice, il processo è meno laborioso. Il dispositivo della macchina agita il sangue per fermare la sedimentazione, ma la chiave innovativa è la sacca di plastica speciale in cui il sangue recuperato è versato. In poche parole, è come una spugna chimica, il componente chiave è una membrana di policarbonato avanzata che consente al plasma di mantenere importanti elementi del sangue come le proteine e fattori di coagulazione: queste cellule concentrate possono essere restituite al paziente, in pratica è il suo sangue».
La macchina Hemosep nella sola Inghilterra potrebbe salvare dieci milioni di persone l’anno, riducendo la domanda di sangue donato.

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