Ha le dimensioni di un granello di sabbia il sensore impiantabile nel corpo per gestire le protesi e monitorare la salute (video)

Gli ingegneri dell’Università di Berkeley hanno progettato un piccolo, trapianto sensoriale delle dimensioni di un granello di sabbia, è stato impiantato con successo nei muscoli e nei nervi periferici dei ratti. Il dispositivo chiamato “polvere neurale” in tempo reale consente agli utenti di monitorare parametri vitali, potrebbe aprire la porta per gli impianti simili che possono aiutare le persone a monitorare neurologicamente dispositivi come le protesi.
I risultati sono stati pubblicati sull’ultimo numero di Neuron, secondo quanto riferito dai ricercatori, il sensore – lungo 3 millimetri – contiene un cristallo piezoelettrico, trasforma le vibrazioni a ultrasuoni in energia elettrica, per alimentare il trapianto sensoriale. I sensori attivati ogni 100 microsecondi con impulsi a ultrasuoni hanno fornito i risultati in tempo reale.
I ricercatori hanno utilizzato gli ultrasuoni perché permettono l’uso di “impianti molto piccoli“. Le onde radio, al contrario, con alte dosi di radiazioni sarebbero state solo leggibili.

Michel Maharbiz, uno degli autori principali dello studio, in un comunicato ha detto:
«Non è stato mai possibile avere accesso alla telemetria del corpo perché in nessun modo è stato possibile inserire al suo interno dispositivi molto piccoli e in profondità. Ora siamo in grado di utilizzare un dispositivo grande come un granello di sabbia, parcheggiarlo accanto a un nervo, a un organo, al tratto gastrointestinale o un muscolo, e leggere i dati».
Il sensore è rivestito con resina epossidica grado chirurgico, gli scienziati sperano che la prossima generazione di sensori all’interno del corpo possa durare per decenni.
Ryan Neely, studioso laureato in neuroscienze all’Università di Berkeley, ha detto:
«In futuro impiantare questo elettrodo nel cervello permetterà a un paraplegico di controllare un computer o un braccio robotico».
I ricercatori sperano di ridurre ulteriormente il sensore, secondo Independent, dovrebbe essere di circa 50 micron, consentirebbe di essere utilizzato nel cervello.

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