La tecnologia in futuro potrebbe cambiare il modo di comunicare con i nostri cani

Adriana Heguy biologa molecolare e genomica sul limite di comunicazione tra umani e cani, intervistata da Forbes, ha detto:
«E’ una domanda molto aperta come tutte le domande sul “limite”. Ci sono chiari vincoli biologici che sono specifici per ogni specie, tuttavia non significano che gli esseri umani non possono in futuro trovare un modo per aggirare queste limitazioni utilizzando la tecnologia. Piuttosto che essere entusiasti dell’ingegneria genetica CRISPR-Cas per creare un cane con una laringe umana o in grado di articolare parole come un essere umano, o con una rete neurale per essere in grado di poter discutere di filosofia morale con la loro famiglia umana; dal punto di vista delle limitazioni umane sto andando a utilizzare un più probabile ipotetico scenario: il mondo degli odori.
I cani vivono in un mondo visivo, ma non hanno la nostra vista, vivono in un mondo di odori e profumi che noi non possiamo nemmeno iniziare a immaginare, perché il nostro senso dell’olfatto paragonato a quello di un cane è pietoso, è circa quaranta volte meno sensibile. I nostri cani devono aver già capito che siamo piuttosto confusi quando si tratta di olfatto, per esempio quanto torno a casa con i miei cani e, nel frattempo mio marito è già arrivato, i miei cani al piano terra prima di entrare in ascensore già sanno chi c’è in casa al ventesimo piano, prima di entrare nel nostro appartamento mi tirano come matti per andare a salutarlo, con il loro comportamento, mi hanno comunicato che una persona cara è in casa. Io non potevo sapere se era mio marito o uno dei miei figli venuto a farmi visita, loro già lo sapevano.
In teoria potrei costruire un naso artificiale, un dispositivo che mi permetterebbe di rilevare e identificare i profumi che i cani sono in grado di rilevare, con tale dispositivo, quando il mio cane con il suo olfatto percepisce il cancro del mio vicino di casa (ipoteticamente parlando! Il mio vicino è super sano), con il naso artificiale sarei in grado di capire cosa ha attirato la sua attenzione e mettere in guardia il mio vicino. Questo è solo un esempio di quello che i cani percepiscono con l’olfatto e che non ci possono comunicare in modo preciso.
A prescindere dalle differenze fisiche che impediscono certi tipi di comunicazione tra gli esseri umani e cani, le nostre due specie si sono co-evoluti, siamo in grado di comprendere molto bene, grazie alla convergenza evoluzione cognitiva. I cani sono in grado di capire i nostri gesti di puntamento, mentre gli scimpanzé non possono. I lupi non possono seguire un dito che indica qualcosa, i cani si sono evoluti, hanno questa capacità. I cani e gli esseri umani hanno molte simili abilità di comunicazione sociale, sorprendentemente, i cani capiscono ciò che vediamo e ciò che non vediamo. I cani nelle impostazioni sperimentali, elemosinerebbero il cibo da un essere umano che può vederli ma non da un essere umano con gli occhi chiusi. I cani possono anche comprendere le parole com’è stato riportato più di un decennio fa in un articolo di Scienze sulle capacità di Rico il border collie che ha imparato più di duecento parole con la “mappatura veloce”, imparando e usando le capacità di memoria piuttosto che un modulo esclusivo di lingua umana nel cervello.
Ciò che la nuova ricerca mostra è che i cani utilizzano le stesse regioni del cervello che noi esseri umani utilizziamo per interpretare le parole e l’intonazione della voce, questi dati indicano che gli animali non umani hanno già questi “meccanismi cerebrali” necessari per l’elaborazione del linguaggio. I cani che abbiamo addomesticano in pratica dimostrano che l’elaborazione lessicale (parole e intonazione) non è unicamente umana, si sono evoluti, possono collegare una sequenza specifica di suoni, parole con un significato specifico, ad esempio il nome dell’oggetto o un’azione».
L’articolo conclude che la capacità neurale di elaborare le parole non è esclusiva per gli esseri umani, ma ciò che è unicamente umano è che abbiamo inventato le parole, il loro significato e il loro utilizzo».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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