La rara condizione medica che ti rende ubriaco senza bere

In teoria, sembra un po’ sorprendente la capacità di ubriacarsi senza bere una goccia, una condizione che il poeta francese Charles Baudelaire (1821 – 1867) con la sua poesia “Essere ubriaco” sicuramente non avrebbe mai propagandato, ma se si parla delle sessanta persone vittime della condizione medica nota sindrome di fermentazione intestinale, essere ubriaco senza bere è lungi dall’essere considerato così straordinario come ci si aspetterebbe.
La sindrome di fermentazione intestinale è caratterizzata da un fenomeno in cui il lievito intrappolato nel piccolo intestino fermenta gli zuccheri in etanolo, con conseguente stato di ubriachezza.
Il fenomeno è diventato evidente durante uno studio giapponese condotto su pazienti con infezioni croniche da fermentazione, come descritto nella ricerca, avevano un anormale enzima del fegato, il che significa che non avevano la capacità di eliminare l’alcool dai loro corpi. La fermentazione supplementare dall’infezione, combinata con l’enzima epatico e una dieta ad alto contenuto di carboidrati, ha portato a un’incapacità di abbattere l’alcol abbastanza rapidamente, con conseguente manifestazione di ebbrezza alcolica.
Prima di ricevere una diagnosi, alcune persone che soffrono di questa condizione medica, hanno avuto un periodo difficile con gli altri per convincerli che non erano bevitori. Nick Hess da più di venti anni con problemi di fermentazione intestinale, ha detto alla BBC che sua moglie ogni volta che assisteva al ripetersi di tipici sintomi della sbornia come mal di testa, mal di stomaco e vomito, cercava in casa nascondigli di bottiglie di alcol.
Matteo Hogg, ha la sindrome di fermentazione intestinale, ogni volta che mangia zucchero o carboidrati, il suo corpo li converte in etanolo con conseguente stato di ubriachezza. Aiutato da specialisti che hanno individuato la causa del suo problema, ha imparato ad adattare la sua dieta per ridurre al minimo la fermentazione nel suo intestino, ha detto:
«Da molti anni seguo la Paleodieta, la dieta dell’uomo primitivo, il mio cibo si basa su carne, verdure, noci e semi, nonostante questo, il problema della sindrome di fermentazione intestinale, non è stato completamente risolto, ho ancora sintomi cronici come stanchezza, dolori fisici, disfunzioni cognitive».
Il suggerimento per le persone colpite dalla malattia è di adattare le loro diete per ridurre la fermentazione nei loro intestini, ciò significa mangiare meno cereali e carboidrati, dolci, pasta, zuccheri raffinati, preferendo una dieta a base di carne, verdure noci e semi.
La dieta Paleodieta non è più una scelta ma una reale necessità, si basa sulla nozione che per una salute ottimale, l’uomo moderno dovrebbe tornare a mangiare alimenti non trasformati perché sono più salutari che dannosi.
Barbara Cordell responsabile di Scienze della Salute presso Panola College in Texas, co-autrice di un rapporto sulla malattia intervistata dalla BBC ha detto:
«I casi di sindrome di fermentazione intestinale sono rari ma c’è necessità di fare più ricerche al fine di trovare una cura. Ho trattato diversi pazienti colpiti da sindrome di fermentazione, per questo dico che lo scetticismo attorno a questa malattia deve cambiare. In definitiva vorrei che i medici fossero bene informati per intervenire quando qualcuno si presenta con questi sintomi».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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