Ecco la pillola anti asma, un punto di svolta per il futuro trattamento della malattia

I ricercatori dell’Università di Leicester nel Regno Unito hanno annunciato una potenziale svolta medica con una pillola per l’asma in grado di ridurre notevolmente la gravità di quest’afflizione mortale.
Il farmaco denominato “Fevipiprant (QAW039)“, è la prima pillola per l’asma prodotta dopo quasi venti anni di studi per ridurre considerevolmente i sintomi dell’asma, migliorare la funzione polmonare, ridurre l’infiammazione e riparare il rivestimento delle vie respiratorie.
Clinical Trials Gov registro di studi clinici riporta che il farmaco in questo periodo è in corso di valutazione in studi clinici in fase avanzata di efficacia nei pazienti con asma grave. La ricerca è stata finanziata da Novartis Pharmaceuticals, Istituto Nazionale per la Ricerca Sanitaria (NIHR) e dall’Unione Europea AirPROM.
Asthma UK ente di beneficienza per la cura dell’asma riporta che ogni giorno tre persone muoiono a causa di attacchi di asma, la ricerca mostra che i due terzi dei decessi per asma sono prevenibili.

Fasi di test per il farmaco Fevipiprant nuova pillola anti asma
Il test è stato condotto su 61 persone, a un gruppo sono stati somministrati 225mg di farmaco due volte il giorno per 12 settimane, gli altri partecipanti sono stati assegnati al gruppo di controllo e trattati con placebo. Fevipiprant e il placebo sono stati aggiunti ai farmaci che i partecipanti già utilizzavano.
Lo studio è stato progettato principalmente per esaminare gli effetti del farmaco sull’infiammazione, effetti che sono stati misurati attraverso la conta degli eosinofili nell’espettorato.
Gli eosinofili presenti nell’espettorato rappresentano una misura dell’infiammazione, sono utilizzati per valutare la gravità di questa condizione medica. Le persone che non hanno l’asma hanno una percentuale più bassa di eosinfili, mentre le persone con moderata grave asma, rispetto alla norma in genere hanno circa il cinque per cento in più di eosinofili.
La prestigiosa rivista The Lancet Respiratory Medicine riporta che nell’arco di 12 settimane il tasso di eosinofili nelle persone con moderata grave asma che hanno assunto il farmaco è stato ridotto da una media del 5,4 per cento all’1,1 per cento.
Chris Brightling, professore ricercatore dell’Istituto Nazionale per la Ricerca Sanitaria (NIHR) presso l’Università di Leicester, ha detto:
«Questo nuovo farmaco potrebbe essere un punto di svolta per il futuro trattamento dell’asma. Una caratteristica unica di questo studio è che comprendeva misure dei sintomi, della funzione polmonare mediante prove di respirazione, campionamento della parete delle vie aeree e TAC del torace per avere un quadro completo di come il nuovo farmaco funziona.
La maggior parte dei trattamenti attuali può migliorare alcune di queste caratteristiche della malattia, ma con Fevipiprant sono stati osservati cambiamenti in tutti i tipi di prove. Sappiamo già che l’utilizzo di trattamenti per indirizzare l’infiammazione eosinofila delle vie aeree è in grado di ridurre notevolmente gli attacchi di asma. Il nuovo trattamento con Fevipiprant, potrebbe parimenti contribuire a fermare gli attacchi di asma, ridurre i ricoveri ospedalieri e migliorare giorno per giorno i sintomi, caratteristiche che lo rendono il trattamento futuro per l’asma».
L’asma è una malattia a lungo termine che colpisce le vie respiratorie, quando una persona con asma entra in contatto con qualcosa che irrita le vie aeree sensibili, induce il corpo a reagire in vari modi che possono includere dispnea, tosse, rendendo più difficile la respirazione.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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