La Casta. Così i politici italiani sono diventati intoccabili

The New York Times,  riporta che nel capitolo introduttivo del libro “La Casta. Così i politici italiani sono diventati intoccabili“, i lettori sanno che l’Italia ha un concetto unico dell’altitudine: il paese di Palagiano, in Puglia, il cui punto più alto sono le torri di 86 metri sul livello del mare (dodici metri meno del campanile di Piazza San Marco), è tra i paesi che beneficiano di aiuti di Stato alle comunità montane.
Palagiano è solo una delle decine di città a livello del mare classificate come montane, ciò danno loro il diritto di aiuti di Stato per le regioni di montagna che si stanno spopolando.
Un disegno di legge presentato dal governo il 13 luglio, stabilisce un nuovo limite di 600 metri sul livello del mare per classificare una località come montana e ottenere i suoi vantaggi. Il problema è che con questo limite più della metà dei 4.200 posti adesso classificati come comuni montani perderebbero la loro posizione, così come centinaia di burocrati che in questo periodo lavorano in questi comuni per proteggere i loro posti di lavoro. Il disegno di legge prima di essere approvato ha molti ostacoli da superare e la versione finale potrebbe essere notevolmente più blanda.
Le comunità montane secondo “La Casta” di Sergio Rizzo, e Gian Antonio Stella, sono un microcosmo di una crisi che descrive come “una classe politica avida e autoreferenziale, è diventata una casta e ha invaso la società italiana. E’ sempre più indifferente al bene comune e la nozione di buona amministrazione, al fine di nutrire se stessa“.
Se le vendite del libro sono un buon indizio, gli autori sembrano aver catturato l’onda di un malessere diffuso. “La Casta”, da quando è uscito a metà maggio, ha venduto 630.000 copie, un fenomeno editoriale in un paese dove un libro di saggistica è considerato un best seller quando vende ventimila copie.
Recentemente i sondaggi pubblicati in diversi giornali nazionali, hanno fatto notare una disillusione crescente da parte degli italiani per la loro classe politica.
Il Corriere della Sera, in un sondaggio ha chiesto: “Quando pensi alla politica cosa, ti viene in mente?”. Il cinquantotto per cento degli intervistati ha espresso sentimenti negativi come disgusto, diffidenza, rabbia, noia. Il venticinque per cento, indifferenza. Il diciassette per cento, passione entusiasmo, impegno.
L’ottanta per cento di chi ha risposto al sondaggio del Corriere, ha detto di ritenere che “i politici siano interessati ai voti delle persone, non alle loro opinioni”.

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