Investiti dieci milioni di dollari per studiare l’efficacia del reddito di base universale

Il concetto di Reddito di Base Universale (Universal Basic Income, UBI) ultimamente è al centro dell’attenzione in tanti paesi del mondo. Le discussioni sono in atto, le prime valutazioni saranno effettuate in Finlandia, Canada e Uganda, avranno il compito di determinare se la concessione di periodiche e incondizionate somme di denaro a ogni individuo in una comunità potrebbe risolvere i problemi economici di quel paese.
Lo studio sui benefici dell’UBI al momento è inconcludente, alcuni hanno segnalato l’effetto positivo sulla popolazione, altri lo ritengono negativo. L’ultimo di una lunga serie di gruppi che cercano di trovare una risposta definitiva a questa domanda è il Progetto economico di sicurezza (ESP), sottoscritto da un eclettico gruppo di persone composto di attivisti, investitori e visionari, si sono impegnati nei prossimi due anni a spendere dieci milioni di dollari, al fine di scoprire la reale efficacia dell’introduzione del Reddito di Base Universale negli Stati Uniti.
L’ampio progetto ESP implicherebbe il finanziamento di un gruppo eterogeneo di organizzazioni impegnate nel loro campo a trovare risposte, per esempio il Roosevelt Institute, contribuirà con modelli macroeconomici, studi comportamentali, e la ricerca sull’opinione pubblica su UBI; la Chesapeake Climate Action Network, per finanziare l’UBI sta studiando la possibilità di utilizzare le tasse sul carbonio per finanziare i dividendi sociali a livello comunale.
La povertà in questo momento non è il più grande problema negli Stati Uniti, riguarda luoghi come il Kenya e l’Uganda, la vera grande preoccupazione è la diffusione dell’automazione a discapito della forza lavoro americana. Come faranno le persone sostituite dai robot a sopravvivere senza lavoro?
E’ una preoccupazione che coinvolge i funzionari governativi, esperti finanziari, scienziati e le Nazioni Unite, hanno previsto che il 75 per cento dei posti di lavoro in paesi sviluppati potrebbe essere perso per l’automazione. Nei prossimi anni dopo aver studiato le conseguenze di tale sistema, come soluzione a questa potenziale perdita di lavori molti Stati spingeranno per il Reddito di Base Universale.
L’investimento di dieci milioni di dollari negli Stati Uniti per studiare l’efficacia del Reddito di base universale, di riflesso potrà fornire un piano d’azione migliore per tutta l’umanità, ormai entrata nell’era dell’automazione.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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