“Hutong” può riferirsi a stretti vicoli tra le tradizionali case cinesi, oppure a quartieri che si formano unendo questi vicoli. Storicamente sono stati disposti accuratamente dove vivevano molte persone. Il numero di hutong dalla metà del ventesimo secolo è drasticamente diminuito per le demolizioni programmate da governo per far posto a nuove strade e edifici. Più di recente, alcuni hutong sono stati designati come zone protette, nel tentativo di preservare quest’aspetto della storia della cultura cinese.
Christopher Domakis, originario di Ulm, fotografo tedesco ha compiuto innumerevoli viaggi in Asia, ha affinato il suo occhio per i paesaggi e gli agglomerati urbani, sul suo documento fotografico “Hutong” ha detto:
«Mentre Pechino si muove velocemente nello sviluppo di nuovi quartieri e la costruzione di progetti d’infrastrutture di massa, ci sono ancora alcuni hutong che forniscono la testimonianza della vita quotidiana che ci si aspetterebbe di vedere solo in villaggi lontani dalla moderna metropoli come Pechino».
Le foto di Christopher Domakis (clicca l’immagine poi riclicca sull’immagine per vedere altre foto), mostrano le strade per lo più deserte durante le piogge e le notti d’inverno, con la luce proveniente da lampioni, ristoranti, negozi e abitazioni. Luci e ombre creano una suggestiva atmosfera, nelle immagini ci sono molti interessanti dettagli da esaminare, dalle biciclette al materiale accatastato alla rinfusa fuori le case, mentre in lontananza si stagliano gli edifici con i segni e squarci della più moderna architettura di Pechino.
Christopher Domakis ha aggiunto:
«Passeggiando nel cuore della notte in una delle più grandi città del pianeta, ascoltare alcune persone parlare tranquillamente accompagnate da suoni lontani, mi ha maggiormente interessato a questi vecchi quartieri di Pechino.
La notte, il mare di luci della metropoli è appena percettibile negli stretti vicoli circondati dal buio e dal silenzio, solo alcune sporadiche lanterne illuminano le tenebre».
