Ho incontrato il longevo Albert Hofmann, mi ha detto: i miei 100 anni, tutto merito dell’LSD …

Mercoledì 11 gennaio 2006, il longevo Albert Hofmann (padre dell’LSD), compirà 100 anni. Ripropongo il mio incontro con Hofmann avvenuto nel 1993, e il successivo incontro avvenuto l’anno scorso, quando sono tornato da Hofmann per un problema con il basilico.
A seguire, l’aggiornamento con l’intervista appena pubblicata dal New York Times, tradotta da Anna Bissanti per la Repubblica.it

Sono ritornato in Svizzera per incontrare Albert Hofmann, il chimico-manipolatore che gentilmente mi raccontò, “sintetizzata” la sua storia che in linea di massima è quello che ha raccontato nell’intervista che ho inserito a margine di questo mio contatto con Hofman. Ecco quello che mi raccontò.

Hofmann – Quando sperimentai su me stesso l’effetto della manipolazione chimica che avevo realizzato, non pensavo di poter vivere così a lungo. Ho 93 anni, ricordo lucidamente quel lontano aprile del 1943, la prima volta che feci uso della mia invenzione: LSD. Bastò poco e il mio corpo, la mia mente, la mia anima non mi appartennero più. Vedevo immagini distorte, tremolanti, come riflesse da uno specchio ricurvo: avevo separato il mio corpo da me stesso, io di quà e il mio corpo “in viaggio”. E’ vero, i miei “viaggi” sono allucinanti; anche quelli “fatti” da voi in automobile e con i mezzi pubblici, sono altrettanto allucinanti, con la differenza che io i miei “viaggi” li faccio da fermo, mentre i vostri ve li fate “viaggiando“.
Prima di salutare Hofmann gli chiesi: “Da molti anni ha un altro hobby, quello del giardinaggio: “tagliare” l’erba, coltivare funghi e far crescere solo papaveri, può averla aiutata ad essere così longevo”? Mi rispose: “E’ oppio”.

Perché sono tornato in Svizzera per incontrare nuovamente Albert Hofmann? Semplice, per chiedere un suo pensiero sul basilico, dopo aver letto che:
«Per il pesto genovese si utilizza un basilico particolare, a foglie piccole, che vengono raccolte quando sono ancora giovani: questo basilico contiene una sostanza, anche se in piccole quantità, chiamata metileugenolo, che potrebbe avere un effetto cancerogeno e che scompare quando la pianta diventa adulta».
Hofmann, cosa risponde?
«Giovanotto, io non ho mai fatto uso di basilico appena germogliato, ho sempre seguito i consigli della mia cuoca “Maria“.

Update in occasione del suo 100° compleanno
IL PERSONAGGIO. Albert Hofmann, inventore della sostanza
“La controcultura di quegli anni ha rovinato la mia scoperta”
La scomunica del dottor Lsd
“Rovinata la mia creatura”
di CRAIG SMITH 

ALBERT Hofmann, padre dell’Lsd, sperava di mostrarmi il panorama che nelle belle giornate si spalanca davanti ai suoi occhi. Fuori dal suo ufficio nella casa alpina, però, c’era solo una spessa coltre di nebbia. Così ha preso e mi ha mostrato una fotografia poggiata sulla sua scrivania, lasciata lì apposta per convincere i visitatori di ciò che normalmente si trova al di là dei vetri della finestra. Mercoledì compirà cento anni, e questo traguardo coinciderà con un simposio – nella vicina Basilea – sul composto chimico da lui scoperto, che ha schiuso le porte della percezione, alterando la coscienza in tutto il mondo.
La conversazione di Hofmann s’incentra sempre più su un argomento in particolare, ovvero l’unicità dell’uomo nella natura: “È molto, molto pericoloso perdere contatto con la natura vivente”. Al centro del tavolo davanti a lui c’era un vaso di vetro contenente un bouquet di rose. “Nelle grandi città ci sono persone che non hanno mai visto la natura vivente, e dove ogni cosa è prodotta dagli uomini”. Poi ha aggiunto che sì, l’Lsd – che chiama il suo “bambino difficile” – può effettivamente riconnettere le persone all’universo. È propenso alle digressioni, lieto di divagare tra i ricordi della sua infanzia. Gli occhi s’illuminano ancor più ricordando l’esperienza mistica avuta oltre 90 anni fa, lungo un sentiero nella foresta. L’esperienza lo lasciò smanioso di provare ancora l’emozione di vedere quella che egli chiama “una miracolosa, potente, insondabile realtà”. “Rimasi totalmente sconvolto dalla bellezza della natura. Nessuno studioso di scienze naturali che non sia al contempo un mistico può dirsi effettivamente studioso di scienze naturali.
Esternamente ogni cosa è energia allo stato puro e materia incolore: tutto il resto esiste solo per i nostri sensi. I nostri occhi vedono solo una minima frazione della luce naturale. È perciò un errore considerarlo un mondo colorato: esso non esiste al di fuori di noi esseri umani”.
Da giovane Hofmann rimase particolarmente affascinato dal meccanismo tramite il quale il regno vegetale trasforma la luce del sole nel presupposto stesso della vita per i nostri corpi: “Ogni cosa nasce dal sole per mezzo del regno vegetale”. Studiò chimica e iniziò a lavorare con la società farmaceutica svizzera dei Laboratori Sandoz perché essa aveva avviato un programma mirante a identificare e sintetizzare i composti attivi di alcune piante. Iniziò subito a studiare il fungo velenoso della segale cornuta che cresce in spighe. Le levatrici da secoli lo impiegavano per accelerare il parto, ma i chimici non erano mai riusciti a isolare la sostanza chimica che produce l’effetto farmacologico. Alla fine alcuni chimici statunitensi identificarono il principio attivo noto come acido lisergico, e Hofmann iniziò a combinare tale sostanza chimica instabile con altre molecole, alla ricerca d’un composto utile.
Il suo lavoro sull’ergotina portò a mettere a punto svariati farmaci importanti, tra cui un composto tuttora usato per prevenire le emorragie post-partum. Il composto che doveva avere però il più grosso impatto fu il 25° da lui sintetizzato: l’Lsd, dietilammide dell’acido lisergico. In un primo momento, quando lo sintetizzò nel 1938, il composto non evidenziò alcun effetto farmacologico significativo, ma quando egli portò a termine le sue ricerche sull’ergotina, decise di riprendere in mano l’Lsd-25, sperando che migliori test potessero individuare l’effetto stimolante sul sistema circolatorio corporeo che si aspettava. Fu mentre stava sintetizzando la sostanza, un venerdì pomeriggio dell’aprile 1943, che egli sperimentò per la prima volta lo stato d’alterazione della coscienza per il quale la sostanza è divenuta famosa. “Ho subito riconosciuto la stessa esperienza avuta da bambino. Non sapevo che cosa l’avesse causata, ma sapevo che era molto importante”.
Ritornato in laboratorio il lunedì successivo, cercò d’identificare ciò che aveva causato la sua esperienza, credendo in un primo momento di averla avuta per le esalazioni di un solvente simile al cloroformio che aveva adoperato. Eppure inalare le esalazioni non produceva effetto e si rese conto che doveva aver inavvertitamente assorbito una minima parte di Lsd. “L’Lsd mi parlò: è venuto da me e mi ha detto: “Devi trovarmi. Non passarmi al farmacologo perché non troverà nulla””.
Così Hofmann si accinse a sperimentare il farmaco, prendendone una dose talmente minuscola che perfino la tossina più attiva nota all’epoca non avrebbe potuto avere altro che un minimo effetto. Il risultato delle sperimentazioni dell’Lsd, tuttavia, fu un’esperienza straordinaria, durante la quale egli andò in bicicletta verso casa, accompagnato da un assistente. Quel giorno, il 19 aprile, più tardi fu commemorato dagli entusiasti dell’Lsd come “il giorno della bicicletta”.
Hofmann prese parte ad alcuni test nei laboratori della Sandoz, ma scoprì che l’esperienza gli incuteva paura e si rese conto che la sostanza doveva essere utilizzata solo in circostanze controllate. Nel 1951 scrisse al romanziere tedesco Ernst Junger, che aveva fatto esperimenti con la mescalina, e gli propose di assumere insieme l’Lsd: assunsero insieme 0,05 milligrammi di Lsd puro a casa di Hofmann, in un’atmosfera piena di rose, inondata dalla musica di Mozart, impregnata d’incenso giapponese. “Quello fu il primo test psichedelico programmato”, ha detto Hofmann.
Dopo quella volta Hofmann ha assunto la sostanza decine di volte; una volta, quando era particolarmente stanco, sperimentò un “viaggio dell’orrore” e Junger gli diede delle anfetamine. I giorni delle allucinazioni, tuttavia, sono ormai molto lontani. “Conosco l’Lsd e non ho più bisogno di prenderne”, ha detto Hofmann. Poi ha aggiunto: “Forse lo farò quando dovrò morire”.
Hofmann definisce l’Lsd una “medicina per l’anima” ed è deluso che sia proibito farne uso, così che la si consuma di nascosto. “È stata usata con successo per almeno dieci anni in psicoanalisi”, ha detto, aggiungendo poi che l’uso della sostanza fu dirottato dal movimento giovanile degli Anni Sessanta e poi demonizzato dall’establishment a cui il movimento si opponeva. Egli ha detto che l’Lsd poteva diventare pericoloso e ha definito un “crimine” la distribuzione che ne veniva fatta da Timothy Leary e altri. A suo dire “dovrebbe essere una sostanza a distribuzione controllata, come la morfina”.
Hofmann vive con la moglie nella casa che si sono costruiti 38 anni fa. Ha avuto 4 figli e ha assistito alla battaglia combattuta da uno di loro contro l’alcolismo, prima di perdere la vita a 53 anni. Ha 8 nipoti e 6 bisnipoti e, per quanto ne sa, nessuno nella sua famiglia al di fuori di sua moglie ha mai provato l’Lsd. Quando gli ho chiesto se il farmaco lo abbia aiutato a sondare il mistero della morte, è apparso stupito e ha risposto: “Faccio ritorno al luogo dal quale sono venuto, prima di essere messo al mondo. Tutto qui”.
Copyright New York Times
Traduzione di Anna Bissanti
(8 gennaio 2006)

 

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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0 thoughts on “Ho incontrato il longevo Albert Hofmann, mi ha detto: i miei 100 anni, tutto merito dell’LSD …

  1. non sapevo che l’LSD fosse stata scoperta da uno scienziato del genere.. mi sembra proprio una bella persona.

    Buonanotte Patt 🙂

  2. Interessantissimo questo tuo approfondimento/aggiornamento su uno scienziato così geniale.

    ‘notte, Patt*

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