Fusione nucleare, riuscito il test del reattore Wendelstein 7-X ha prodotto il primo plasma per l’energia pulita e illimitata (video)

Il mondo da poche ore ha fatto un enorme passo verso l’obiettivo di ottenere energia pulita e illimitata attraverso la fusione nucleare. Gli scienziati del Max-Planck Institut, nel nord-est della Germania ha terminato con successo il primo di una serie di test del reattore per la fusione nucleare Wendelstein 7-X (W7-X) uno stellarator (reattore nucleare a fusione) largo sedici metri, ha prodotto il primo plasma usando il gas elio. Il plasma ha avuto una durata di un decimo di secondo ed ha raggiunto la temperatura di circa un milione di gradi centigradi (vedi video, salta al punto 23.30 per vedere l’esultanza degli scienziati nel momento della produzione di plasma).

Gli scienziati per decenni hanno parlato dell’enorme potenziale degli stellarator, questa è la prima volta che un team ha dimostrato di poter produrre e controllare il plasma proprio così come altri progetti di reattori a fusione.
Max Planck Institut per la fisica del plasma il 10 dicembre 2015 ha twittato l’immagine incredibile del primo plasma (vedi). La fusione nucleare avviene quando gli atomi si fondono incredibilmente ad alte temperature e generano energia. Gli scienziati sono entusiasti perché il test ha il potenziale per produrre un approvvigionamento quasi illimitato di energia. E’ lo stesso processo che ha alimentato il nostro Sole per gli ultimi 4,5 miliardi di anni, si prevede che continuerà a farlo per altri 4 miliardi di anni.
La fusione nucleare (a differenza della fissione nucleare, che oggi alimenta le centrali nucleari), non produce rifiuti radioattivi, ed è molto più sicura. Gli scienziati per ottenere la fusione nucleare hanno dovuto costruire un dispositivo in grado di produrre e controllare una massa di 100 milioni di gradi centigradi di plasma. La chiave per controllare il plasma utilizza magneti superconduttori, gli scienziati hanno già costruito diversi reattori a fusione a forma di ciambella nota come tokamak (una macchina di forma toroidale ideata da fisici russi che, attraverso il confinamento magnetico d’isotopi d’idrogeno allo stato di plasma, crea le condizioni affinché avvenga, al suo interno, la fusione termonucleare allo scopo di estrarne l’energia prodotta).
Il problema con i reattori tokamak, è che possono mantenere il plasma solo per un massimo di 6 minuti e 30 secondi alla volta, tempo non abbastanza lungo da raccogliere la notevole energia. Gli scienziati sono stati in grado di raggiungere la fusione nucleare, è stata consumata molta più energia di quella generata, per questo il lancio dello stellarator (reattore nucleare a fusione) è così eccitante, è previsto che il dispositivo sarà in grado di controllare il plasma per 30 minuti alla volta.
Il reattore per la fusione nucleare Wendelstein 7-X (W7-X) nella sua prima corsa era pieno di gas elio non reattivo riscaldato con un laser a circa un milione di gradi, questo plasma è stato mantenuto per circa un decimo di secondo, che non può sembrare molto, ma è stato sufficiente per mostrare il funzionamento della macchinaHans-Stephan Bosch alla guida del team ha detto: «Siamo molto soddisfatti, tutto è andato secondo i piani».
Il prossimo passo sarà quello di aumentare la durata delle scariche di plasma di elio, con l’obiettivo ultimo di arrivare fino a 30 minuti di lunghezza. Gli scienziati a gennaio cercheranno di iniziare a produrre plasma da idrogeno, che è quello che potrebbe essere utilizzato in una macchina funzionante a fusione nucleare.
Gli scienziati in conclusione hanno chiarito che il fine del reattore per la fusione nucleare Wendelstein 7-X (W7-X) non è mai stato quello di produrre energia, il dispositivo semplicemente è stato utilizzato per dimostrare il funzionamento dello stellarator. Se tutto andrà secondo i piani, le informazioni ottenute dallo studio di W7-X aiuterà a costruire la prossima generazione di reattori nucleari a fusione, che potrebbe letteralmente cambiare il mondo, azzerando per sempre la nostra dipendenza dai combustibili fossili.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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