Le donne ucraine hanno lanciato uno sciopero del sesso contro gli uomini russi

Sulla scia di annessione della Crimea alla Russia che ha visto molti ucraini boicottare i prodotti russi, alcune donne ucraine stanno boicottando il più fondamentale “bene” di quasi tutti gli tutti uomini.
La campagna come ogni rispettabile gruppo di guerriglia ha creato una propria linea di t-shirt, con il logo ufficiale rappresentato da due mani giunte che suggerisce una forma di una vagina aperta, con lo slogan: “Non darla a un russo” (vedi immagine).

Campagna non darla a nessuno
Lo slogan per l’iniziativa è collegato a un verso del poema Kateryna, scritto dal poeta ucraino Taras Shevchenko: “O belle fanciulle, s’innamorano, ma non con la Moskaly (i russi)”.
La pagina Facebook della campagna scritta in parte in russo, ha sollevato interrogativi sulla sua autenticità, ma una delle donne che l’amministra è Katerina Venzhik, vive a Kiev, è redattrice presso il sito di notizie ucraino Delo.UA. L’uso del russo potrebbe anche essere un segno che l’opposizione alle azioni di Mosca si è diffusa di là dalla lingua ucraina, nel paese dove due su sei ucraini parlano prevalentemente russo.
Naturalmente, le donne di “Non darla a un russo” (vedi foto) non sono certo le prime ad avere questa idea, intorno al 400 avanti Cristo a raccontare uno sciopero del sesso ci fu Aristofane con la sua Lisistrata. La commedia racconta la vicenda di una donna di Atene, Lisistrata, che raccoglie molte donne della città per affrontare un serio problema: gli uomini non si occupano più delle loro famiglie perché sono sempre impegnati nelle battaglie della guerra del Peloponneso. Lisistrata propone quindi di indire uno sciopero del sesso, da portare avanti fino alla firma della pace da parte dei loro uomini. L’astinenza si rivela più difficile del previsto, per entrambi i sessi, e dopo l’alternarsi di alcune vicende viene infine raggiunta la pace e il ritorno delle donne dai loro mariti.
Il mese scorso un gruppo di donne a Tokyo ha lanciato la campagna su Twitter per il boicottaggio degli uomini che aveva votato il candidato Yoichi Masuzoe, per i suoi attacchi alle donne inadatte a governare: nel 1989, in un’intervista a una rivista maschile affermò che non sarebbe stato appropriato avere donne ai posti di alta responsabilità: «non sono normali quando hanno il ciclo e non si può assolutamente permettere loro la possibilità di prendere decisioni importanti, come ad esempio entrare o no in una guerra».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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