Chi ha paura del piacere sessuale femminile?

Mark J. Blechner, dottore in Filosofia, supervisore Analyst presso il White Institute, Docente alla New York University, emerito direttore della rivista Contemporary Psychoanalysis, sul clitoride ha scritto:
«Alcuni lo chiama “il pulsante dell’amore” o “il piccolo uomo nella barca” (è una metafora del clitoride femminile. La ” barca “si riferisce alle labbra e il piccolo uomo è il clitoride che” siede “dentro le grandi labbra), il clitoride, organo fondamentale della risposta sessuale femminile, non è certo così piccolo. Molte persone credono che il clitoride sia tutto quello che si può vedere, un sensibile piccolo pulsante sistemato tra le labbra sotto il cappuccio del suo prepuzio.
Helen O’Connell, urologa australiana, nel 2005 utilizzando moderne tecniche di imaging ha dimostrato che nel clitoride c’è tanto da vedere per soddisfare l’occhio. Ha scoperto che l’intero clitoride è una struttura a forma di forcella lunga circa 7,62 cm e larga 5,08 cm. Il glande del clitoride è la punta visibile che sporge nella parte superiore dei genitali femminili. Il clitoride si estende nel corpo, poi si divide in basso in due parti composte di tessuto erettile adiacente alla vagina e l’uretra.
Helen O’Connell ha detto:
“La parete vaginale è, infatti, il clitoride. Se si solleva la pelle fuori la vagina sulle pareti laterali, si scoprono i bulbi del clitoride, fioriscono tutte le volte che una donna si eccita sessualmente, si riempiono di sangue e possono rendere più tesa e compatta l’apertura vaginale. Sono collegati al glande del clitoride, a pieno titolo fanno parte del clitoride“.
La conoscenza dell’anatomia ha iniziato a cambiare la nostra comprensione della sessualità femminile, rende il clitoride parte centrale per la reattività sessuale, mostra anche come il clitoride è integrato con altre parti dei genitali femminili.
Sigmund Freud considerava la maturità delle donne quando trasferivano il centro di risposta sessuale dal clitoride alla vagina. Ora sappiamo che le terminazioni nervose del clitoride che non possiamo vedere sono adiacenti alla parete anteriore della vagina. Il clitoride può ricevere stimoli sia attraverso la vagina, l’uretra, o l’ano, quindi, una parte differente del clitoride forse è più stimolato durante il rapporto sessuale che nella masturbazione, ma il piacere è ancora clitorideo.
Il misterioso punto G nella parte anteriore della vagina, in realtà per alcune donne potrebbe trovarsi in una zona molto influenzata dalla stimolazione del clitoride. C’è ancora molto lavoro da fare prima che di comprendere come il clitoride è collegato con le altre strutture anatomiche, il sistema circolatorio e il sistema nervoso. 
Molti libri di testo di anatomia forniscono sufficienti informazioni sul clitoride, altri lo fanno con negligenza. L’edizione 1901 di Gray’s Anatomy, una delle guide anatomiche standard “illustra” il clitoride come una piccola sporgenza sui genitali femminili. L’edizione 1948 bandisce del tutto la sporgenza del clitoride, non c’è più il clitoride. In qualche modo, nel tempo, la conoscenza del clitoride fu dimenticata, ignorato o considerata irrilevante.
La perdita di conoscenza del clitoride è accaduta molte volte nella storia, anche se le recenti descrizioni da parte di Helen O’Connell, sono state acclamate dalla stampa come nuove scoperte, si deve notare che i suoi risultati non sono così nuovi. Georg Ludwig Kobelt, anatomista tedesco nel 1844 nel suo libro “Die männlichen und weiblichen Wollust-Organe des Menschen und einiger Säugetiere” (Organi di eccitazione sessuale maschili e femminili in esseri umani e in alcuni altri mammiferi), ha fornito una descrizione completa e accurata dell’anatomia del clitoride. I dettagli non sono così vividamente ritratti come quelli ottenuti con la moderna risonanza magnetica (MRI), ma Kobelt è stato sin molto preciso e approfondito. Nonostante ciò le sue scoperte sono state abbandonate.
Ci si poteva aspettare che una scienza come l’anatomia sarebbe stata concretamente sufficiente per regolare il tema sulla base di problemi psicologici, questo non sembra essere il caso.
Come spiegare l’inconsistente attenzione riservata al clitoride? Perché i fatti su un fondamentale organo umano si perdono o sono ripetutamente soppressi?
Un problema può essere la sfera dell’anatomia umana controllata più dagli uomini che dalle donne meno interessate a trattare argomenti di sesso. E’ difficile immaginare che se una donna fosse a capo di un manuale di anatomia, avrebbe lasciato fuori il clitoride!
Il privilegio maschile nella nostra società è così esteso fino a poter decidere quali argomenti sulla sessualità umana può essere conosciuto e considerato importante? Lo stesso Sigmund Freud agli inizi del ‘900 scriveva:
“La vita sessuale degli uomini è divenuta accessibile alla ricerca. Quella delle donne è nascosta dietro un’impenetrabile oscurità“.
Più tardi, in uno scritto del 1929 affermava che: “La vita sessuale della donna è il continente oscuro della psicoanalisi”.
I dettagli dell’anatomia sessuale femminile – come aveva evidenziato Freud -, non sono visibili come quelle del maschio. La visibilità non è sufficiente a dare una spiegazione, gli anatomisti hanno riservato grande attenzione per la prostata maschile, non visibile esternamente.

Chi ha paura del clitoride?
Forse il problema è una paura della stessa sessualità. Il clitoride è l’organo umano la cui unica funzione è il piacere sessuale. Il pene, oltre che il piacere sessuale, ha compiti di minzione e fecondazione dell’ovulo. C’è qualcosa d’inquietante sulla pura sessualità di un desiderio di eliminare un organo con nessun altro scopo “pratico”?

Chi prova più piacere sessuale l’uomo o la donna?
Il mito greco di Tiresia è rilevante. Figura della mitologia greca, il celebre indovino era figlio di Evereo, della stirpe degli Sparti, e della ninfa Cariclo. Tiresia ebbe una figlia, Manto, anche lei indovina.
Il mito racconta che, passeggiando sul monte Cillene (o secondo un’altra versione sul monte Citerone), vide due serpenti che copulavano, ne uccise la femmina perché quella scena lo infastidì. Nello stesso momento Tiresia fu tramutato da uomo a donna. Visse in questa condizione per sette anni provando tutti i piaceri che una donna potesse provare. Passato questo periodo venne a trovarsi di fronte alla stessa scena dei serpenti. Questa volta uccise il serpente maschio e nello stesso istante ritornò uomo.
Un giorno Zeus ed Era si trovarono divisi da una controversia su chi potesse provare in amore più piacere: l’uomo o la donna. Non riuscendo a giungere a una conclusione, poiché Zeus sosteneva che fosse la donna mentre Era sosteneva che fosse l’uomo, decisero di chiamare in causa Tiresia, considerato l’unico che avrebbe potuto risolvere la disputa essendo stato sia uomo sia donna. Interpellato dagli dei, rispose che il piacere sessuale si compone di dieci parti: l’uomo ne prova solo una e la donna nove, quindi una donna prova un piacere nove volte più grande di quello di un uomo. La dea Era, infuriata perché l’indovino aveva svelato un tale segreto, lo fece diventare cieco ma Zeus, per ricompensarlo del danno subito, gli diede la facoltà di prevedere il futuro e il dono di vivere per sette generazioni: gli dei greci, infatti, non possono cancellare ciò che han fatto o deciso altri dei».

Gli uomini hanno un bisogno psicologico di ridurre la sessualità femminile? Invidiano il potere di erotismo di una donna?
Mark J. Blechner in conclusione ha scritto:
«Forse gli uomini vogliono negare che le donne – grazie ad un organo dedicato esclusivamente al piacere -, possono avere orgasmi multipli, così cercano di rendere tale organo più piccolo e insignificante o cancellarlo del tutto dai libri di testo».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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