Arabia Saudita, per contenere il deficit di bilancio adotta il calendario gregoriano in questo modo i dipendenti pubblici perderanno 11 giorni di retribuzione

I dipendenti pubblici dell’Arabia Saudita perderanno 11 giorni di retribuzione dopo il passaggio del paese al calendario gregoriano, utilizzato nella maggior parte dei paesi del mondo occidentale. Il cambiamento rientra nelle varie misure di austerità attuate per contenere il deficit di bilancio.
La monarchia del Golfo in precedenza per calcolare i salari ha utilizzato il calendario gregoriano solo con i propri clienti petroliferi, mentre dal 1932 per il settore pubblico ha utilizzato il calendario lunare islamico Hijri (un anno è composto di 12 mesi della durata di 354 o 355 giorni, è 11 giorni più corto del calendario gregoriano). Gli stipendi sono calcolati su base annua, quindi un anno più lungo si traduce in meno retribuzione per i dipendenti.
Il calendario gregoriano è entrato in vigore domenica, coincide con l’ultimo giorno dell’anno 1437 AH (l’attuale anno islamico è il 1438 AH, nel calendario gregoriano va dal 3 ottobre 2016 al 21 settembre 2017), è parte di uno sforzo più ampio di austerità che il governo saudita sta attuando per tagliare le spese di bilancio.
Le misure adottate da Riyadh prevedono di frenare anche i vantaggi finanziari per i dipendenti pubblici, gli stipendi dei funzionari, i bonus annuali, l’indennità di trasporto e il numero di ferie annuali. Le nuove regole indipendentemente dalla loro nazionalità si applicano ai funzionari civili e militari.
L’Arabia Saudita, maggior esportatore di petrolio del mondo, è stato colpito duramente da una crisi economica a causa del calo del prezzo del greggio iniziato nel 2014, ciò ha costretto il governo a tentare una grande riforma per tagliare le spese e diversificare l’economia.
Le nazioni dell’OPEC stanno lottando per concordare un congelamento della produzione di petrolio, una misura che potrebbe aiutare a stabilizzare i prezzi, ma il confronto con Teheran sopra la sua quota di mercato al momento non trova accordi perché il paese è impegnato a difendere e riconquistare il suo commercio di petrolio dopo la revoca delle sanzioni da parte dell’America.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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