Oggi 10 aprile 1816, ho apportato una modifica rilevante al celerifero di De Sivrac. Ho dovuta farla perché “cavalcando” il suo mezzo, quando prendevo velocità, non avevo nessuna possibilità di indirizzare la ruota anteriore, nè a destra, nè a sinistra. Ogni volta, dritto per dritto, andavo a sbattere su qualsiasi ostacolo che mi si parava davanti e il più delle volte, mi ritrovato con le ossa rotte e botta notevole tra le parti intime…. Purtroppo, non farò in tempo ad aggiungere altre modifiche che ho in testa; sono sicuro che altri le faranno al mio posto ed anche tra 150 anni, molti di voi continueranno ad utilizzare la mia bicicletta anche in “camera da letto”, chiamandola semplicemente “cyclette”.
postato da Karl Friedrich Christian Ludwig Drais Von Sauerbronn, ricordati, con il “manubrio” è un altra cosa e non ti fai male.
va benissimo anche senza manubrio (l’importante è che ci sia la sella) basta flettere i muscoli, il resto va sè (il vuoto ecc. ecc.)
io conosco qualcuno che, nonostante il manubrio, è riuscito a prendere in pieno un “panettone” stradale e a fare il giro completo della morte!!! da quella volta per gli amici io sono quella che “invece di soccorrere, RIDE!”. BACI PAT
si si, il famoso Karl Friedrich Christian … peccato non abbia avuto eredi… g.
pat mi manchi già! FATTI VIVO/A
ma dove le trovi??? eheh..
Buongiorno Pat! La giornata prende un piglio più allegro dopo che leggo il tuo blog. Baci